Nel giorno in cui riapre il tavolo tra Abi e sindacati per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei bancari, il quotidiano Avvenire pubblica le richieste e le aspettative di First Cisl espresse dal suo segretario generale, Riccardo Colombani.
Firma l’articolo il giornalista Pietro Saccò, che precisa come sia in corso “una trattativa complicata perché è complicata la situazione del settore: si moltiplicano i piani per il taglio dei costi del personale da parte di banche che cercano di guadagnare redditività. Negli ultimi dieci anni gli occupati del settore sono scesi da 334mila a 274mila. Due settimane fa, con un comunicato unitario, Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca Uil e Unisin hanno avvertito che vogliono «risposte chiare» e si preparano a organizzare una grande manifestazione dei bancari a Milano. Insomma: non sarà un negoziato facile”.
Riccardo Colombani sottolinea che «è indispensabile non disperdere il valore del mandato ottenuto dai lavoratori, difendendo la rivendicazione della piattaforma nella sua complessità ed equilibrio, avendo cura di valorizzare le richieste dei lavoratori in ordine alle tutele professionali, alle esternalizzazioni e, ovviamente, al salario». Sindacati e banche – ricorda Saccò – stanno lavorando alla creazione di una “cabina di regia sulla digitalizzazione” in cui dovrebbero collaborare per gestire la transizione del settore verso il futuro.
“Una prospettiva che Colombani guarda con favore, ma anche con cautela: «Se, nell’ambito della cabina di regia, non verranno definite procedure di confronto finalizzate a chiudere accordi o determinazioni di livello nazionale, con conseguenti obblighi a carico di tutte le banche, quest’ultime avranno gioco facile a far apparire come necessaria ed improcrastinabile la riduzione occupazionale, rispetto alle necessità di adeguamento tecnologico dei processi produttivi e dei servizi alla clientela»”, si legge su Avvenire.
Saccò prosegue sottolineando come secondo First Cisl “occorre lavorare perché il contratto sia realmente innovativo. In particolare su un aspetto: quello della tutela legale e professionale per i lavoratori delle banche. Sono centinaia i casi di impiegati di banca denunciati dai clienti per avere venduto prodotti finanziari che hanno portato perdite. «Le banche devono applicare la legge esonerando i lavoratori dal risarcimento dei danni ai clienti e devono proteggere i lavoratori, che hanno seguito le istruzioni aziendali, qualora vengano sottoposti a procedimento penale per fatti commessi nell’esercizio delle funzioni» chiede il segretario generale della First Cisl, ricordando che «tutti i casi di risparmio tradito sono dovuti a decisioni dei top manager». Quindi i sindacati devono pretendere queste tutele «se non vogliono svendere la dignità delle persone che rappresentano». Un altro punto su cui i bancari della Cisl insistono da tempo è la necessità di tenere all’interno del perimetro bancario tutte le attività della filiera del credito, compresa la gestione delle sofferenze”.
Infine il salario, che Avvenire cita tra le questioni centrali: “La piattaforma sindacale chiede un aumento dello stipendio del 7,4% per il bancario medio. Su questo punto, conclude Colombani, le banche sanno di avere ampio margine: «In base ai dati Bankit, in 10 anni il calo del costo del personale è stato pari a ben 4 miliardi di euro, da 26,6 a 22,6 miliardi di euro. Per le banche l’incremento salariale richiesto è assolutamente sostenibile»”.