Agi, First Cisl su Carige, senza chiarimenti sui tagli non si fa molta strada

“Carige, First Cisl, non c’è chiarezza, vogliamo risposte”. È questa la posizione assunta dalla sigla sindacale durante il confronto in atto nell’istituto di credito genovese che riprenderà il 29 ottobre. Agi rilancia le parole di Vilma Marrone della segreteria nazionale di First Csl: “L’unica cosa chiara nel piano industriale sono i tagli. L’azienda continua a non fornire i chiarimenti che le abbiamo chiesto. Così non si fa molta strada. Rispetto al piano presentato a febbraio, nell’aggiornamento di luglio figura un’ulteriore riduzione di 20 milioni del costo del lavoro. Significa che le 800 uscite in programma potrebbero non bastare? Vorremmo saperlo. Ai commissari – aggiunge Marrone – ricordiamo che l’organico, oggi di 4mila lavoratori, era di 5.400 a fine 2013 e sarà di 3mila nel 2023, alla scadenza del piano. Più o meno identica è la dinamica del calo degli sportelli e del numero degli addetti, ma la strategia dei tagli lineari si è già rivelata perdente. Se, al di là dei proclami, l’idea è quella di trasformare Carige in una buotique finanziaria – conclude Marrone – non potremo che opporci”.

Agi rilancia anche le parole del responsabile First Cisl nel gruppo Carige, Alessandro Mutini: “Quest’anno la banca ha deciso di programmare quattro giornate concentrandole nell’ultima parte dell’anno, con pesanti costi per i lavoratori e disagi per la clientela connessi alle difficoltà di erogazione dei servizi di base. Un atto unilaterale che ha vanificato il confronto al tavolo con i sindacati, del tutto in controtendenza con i continui riconoscimenti che i commissari hanno tributato ai lavoratori di Carige”.