Popolare Alto Adige, situazione preoccupante, serve chiarezza e confronto

“La forte perdita di bilancio, di 101 milioni di euro, fatta registrare dalla Banca Popolare dell’Alto Adige alimenta una grande preoccupazione sull’andamento dell’azienda e sulle prospettive future. Crediamo sia indispensabile che la Banca dia al più presto chiarimenti con la massima trasparenza, accogliendo le richieste di incontro avanzate dalle Organizzazioni Sindacali”: così esordisce un comunicato congiunto di Mauro Incletolli, della segreteria nazionale di First Cisl, e Fulvio Furlan, della segreteria nazionale di Uilca.

Il comunicato prosegue sottolineando che la nota dello scorso 9 agosto emanata dal direttore generale di Volksbank, Johannes Schnnebacher, “evidenzia il fatto che il piano industriale approvato a febbraio 2019, e mai presentato alle Organizzazioni Sindacali, si basa su previsioni irrealistiche e viene pertanto esplicitamente sconfessato”.

Tra i fattori che, secondo la nota della banca, avrebbero influito sul risultato di bilancio, vi sarebbero le “rettifiche di valore dei crediti deteriorati, che sono state nel bilancio semestrale «superiori a quanto pianificato» – continua il comunicato – seguendo criteri di «rafforzamento dei presidi del costo del credito e di revisione proattiva dei processi di valutazione e classificazione del credito introdotto dagli Organi di Vigilanza»”.

“Viene quindi da chiedersi – si domandano i sindacalisti di First Cisl e Uilca – come funzioni in Volksbank il presidio del credito, dato che «le prassi», definite con i nuovi criteri di valutazione, che hanno dato i risultati in questione, sono state «introdotte a partire dall’ispezione della Banca d’Italia» e «le ulteriori rettifiche sono integralmente recepite nel bilancio semestrale»”.

“Da questa considerazione si deduce che, senza gli interventi della Vigilanza, non sarebbe stato portato a termine alcun correttivo, pertanto crediamo sia indispensabile massima trasparenza su una situazione che vedeva l’Azienda dichiarare utili sempre in crescita e oggi sconfessa un Piano d’Impresa approvato da pochi mesi”, proseguono First Cisl e Uilca, ricordando che “già nel 2017 evidenziammo in Volksbank la necessità di chiarezza, a fronte della decisione della Banca di non rispettare un accordo sul Premio Aziendale, che favorì un risparmio pari all’utile poi dichiarato”, chiedendo “che in merito si aprisse un serio confronto sindacale, per affrontarli come prevede il Contratto Nazionale del credito. Per questo le nostre Organizzazioni Sindacali furono escluse dal primo tavolo di trattativa”.

“Alla luce dei risultati negativi di Volksbank e dei problemi emersi – scrivono Mauro Incletolli e Fulvio Furlan – ribadiamo la necessità di massima chiarezza e respingiamo la logica di rifiuto di serio negoziato sindacale perseguito dall’Azienda, come dimostrano la mancata presentazione del Piano d’Impresa al sindacato e la richiesta, nella nota del direttore generale, di interlocuzione con i dipendenti, senza il coinvolgimento delle rappresentanze delle lavoratrici e dei lavoratori”.

“Vogliamo conoscere l’effettivo Piano d’Impresa della banca”, concludono i sindacalisti, “in un confronto aperto e costruttivo, in linea con il Ccnl, per favorire una ripresa dell’azienda e tutelare e valorizzare le donne e gli uomini, che operano con impegno e professionalità in Volksbank”.

Il comunicato di First Cisl e Uilca termina annunciando che “i nostri Coordinamenti aziendali hanno già inviato richiesta alle altre Organizzazioni Sindacali di riunificare il tavolo di negoziato, per recuperare una coesa azione unitaria a favore di tutte le lavoratici e tutti i lavoratori di Volksbank”.

 

Il comunicato di Mauro Incletolli, della segreteria nazionale di First Cisl, e Fulvio Furlan, della segreteria nazionale di Uilca