“il manifesto” si occupa della pesante riorganizzazione in Deutsche Bank per verificare le ricadute che avrà sui dipendenti italiani impegnati nella sede e in 200 filiali. “Tre ristrutturazioni in soli 8 anni: tremano in 3mila” è questo il titolo dell’articolo firmato da Massimo Franchi che scrive: “I numeri della crisi di Deutsche Bank in Italia sono pesanti. Così come la paura per le conseguenze delle decisioni del consiglio di amministrazione di Francoforte di domenica. Il loro futuro potrebbe essere svelato già giovedì. Un incontro con i sindacati è in programma l’11 luglio. La riunione era stata già fissata in precedenza, prima del via libera al piano, ma ora acquista tutt’altra valenza.
Massimo Franchi registra le preoccupazioni dei sindacati di fronte a un quadro in costante evoluzione e che deve fare i conti con gli accordi già sottoscritti. “Circa 120 domande di esodo incentivato sono rimaste inevase. Per cui eventuali tagli dovrebbero tradursi in uscite volontarie”, evidenzia il manifesto che riporta le dichiarazioni del responsabile aziendale di First Cisl in Deutsche Bank Maurizio Gemelli: “Il nuovo piano di ristrutturazione va a intrecciarsi con una questione specifica italiana. Da tempo come sindacato stiamo chiedendo che ci sia un piano industriale verificabile, mentre negli ultimi mesi abbiamo navigato a vista. L’incontro (dell’11 luglio ndr) sarà l’occasione per capire se la volontà di Francoforte di puntare sulla banca commerciale sia compatibile con la richiesta di nuovi tagli fra i dipendenti”.
Maurizio Gemelli precisa che “Una parte degli esodi già programmati è prevista attualmente all’inizio dell’anno prossimo. Uno degli effetti della ristrutturazione potrebbe quindi essere quello di accelerare le uscite del precedente piano Strategy 2020”.