Conquiste del lavoro su bilanci banche, per First Cisl, utili su, lavoro giù

“Gli utili salgono, il personale scende: è l’adagio su cui si fonda il sistema bancario italiano”. Lo scrive Carlo D’Onofrio su “Conquiste del lavoro” in un articolo dal titolo “Banche e tagli, la musica non cambia”. “Ai sindacati ovviamente non piace  – sottolinea il quotidiano romano – e, a trattativa per il rinnovo del contratto nazionale aperta, non ci pensano due volte a dire che bisogna cambiare musica. Così com’è, sostiene la First Cisl, la partitura è congegnata in modo tale da sfiancare tutti, orchestra e pubblico. Lo dicono i numeri, prima di tutto”.

First Cisl ha elaborato i dati del primo trimestre delle 5 principali banche del paese, Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banco Bpm, Mps e Ubi, che “hanno totalizzato 2,7 miliardi di euro di utili netti contro i 2,3 miliardi dell’ultimo trimestre del 2018. Un risultato indubbiamente positivo, ma raggiunto a fronte di 2.850 posti di lavoro e 187 sportelli in meno. Tuttavia, osserva il segretario generale Riccardo Colombani, non sono risultati sostenibili perché la medicina del taglio dei costi del personale rischia di uccidere il paziente. A marzo queste spese sono scese infatti del 3,7% rispetto agli ultimi tre mesi del 2018 e rappresentano ora solo il 34% dei proventi operativi contro il precedente 36,6%”.

Di fronte a questi elementi resta poco da tagliare piuttosto, prosegue Colombani su “Conquiste del lavoro”, vanno rilanciati “occupazione e salari, come chiediamo nella piattaforma di rinnovo del contratto nazionale, e di sviluppare, grazie al personale, nuove forme di servizi utili alla clientela, magari sotto forma di consulenza finanziaria indipendente, scevra da ogni forma di pressione commerciale, in modo da dare slancio al gettito commissionale”.

Carlo D’Onofrio evidenzia come “Con la loro piattaforma i sindacati sfidano l’Abi ad invertire la rotta rispetto agli ultimi anni. Intanto sul fronte dei salari. La richiesta è di 200 euro di aumento (6,5%) al livello medio, risultato del recupero dell’inflazione (4,1%), dell’incremento della produttività (2%) e del riconoscimento dell’impegno in termini operativi e professionali dei lavoratori (0,4%). In questa chiave va letta anche la richiesta di abolire il salario di ingresso dei giovani. Per rafforzare le garanzie le sigle del credito puntano anche ad ampliare l’area contrattuale ed a puntellare il Foc, il Fondo per l’occupazione, che dalla sua istituzione del 2012 ha contribuito a stabilizzare e assumere 20mila bancari”.