Chiusura Bper, First Cisl, in Calabria forte impatto sociale, piano va rivisto

In Calabria cresce la preoccupazione di First Cisl per l’annunciata revisione della rete di sportelli Bper in regione. I siti d’informazione on line “Il Lametino.it” e “Strettoweb.com” rilanciano l’allarme.

“La First Cisl Calabria fa propria la preoccupazione dei lavoratori della Bper Banca Direzione Territoriale Mezzogiorno, contenuta in un comunicato sulle previste chiusure di quattro filiali nella nostra regione – scrive il Lametino.it – riprendendo una nota ufficiale -. Gli sportelli calabresi interessati da questo progetto di razionalizzazione che vede a livello nazionale la chiusura di 48 filiali con la mobilità di diverse decine di lavoratori, saranno: Crotone Ag. 3, Santa Maria di Catanzaro, Fabrizia e Bagnara Calabra. La chiusura è prevista per il 22 marzo. In questi giorni sono state inviate le comunicazioni ufficiali alla clientela”.

Nel giorno in cui la clientela riceve le comunicazioni ufficiali da parte della Banca – prosegue First Cisl Calabria su Strettoweb.com – noi desideriamo stigmatizzare con forza tale provvedimento, assunto peraltro a pochi giorni dalla presentazione del Piano Industriale, chiedendo la rivisitazione di questo progetto. Questa nostra posizione scaturisce anzitutto dalla necessità di non privare i nostri territori meridionali della presenza della nostra Banca, che su alcuni dei comuni interessati, anche di consistente densità abitativa, rappresenta l’unico istituto di credito, con alternative distanti spesso molti chilometri e difficilmente raggiungibili, che creeranno grossi disagi ai cittadini e alle attività produttive di questi territori. Ben conoscendo la redditività di questi sportelli, tenuta alta spesso dai grandi sacrifici dei nostri colleghi, riteniamo inoltre che la decisione della BPER possa addirittura considerarsi antieconomica per l’inevitabile perdita di quote di mercato.
Per ultimo evidenziamo – conclude First Cisl Calabria – come queste chiusure avranno un forte impatto sociale, su territori già mortificati dalla crisi economica, anzitutto per la significativa perdita di postazioni lavorative, e per le conseguenze che la mancanza di un partner finanziario in loco determinerà sul tessuto imprenditoriale e l’economia indotta. Per tutti questi motivi, chiediamo al Gruppo BPER di sospendere tale progetto, auspicando una rivisitazione dello stesso, con partecipazione delle Organizzazioni Sindacali, che tenga conto delle perplessità sopraindicate“.