Studio First Cisl Banche, Messina, gli sportelli chiudono i territori soffrono

Una recente ed articolata ricerca dell’ufficio studi di First Cisl, diretto da Riccardo Colombani, ha evidenziato il ridimensionamento dell’offerta bancaria sul territorio nazionale. Gli sportelli fisici sono progressivamente diminuiti creando disservizi a territori e comunità. Anche a Messina l’effetto si è sentito. Il sito online “mobmagazine” si è occupato della problematica titolando “Direttivo bancari Cisl: in atto processo di desertificazione . Nell’ultimo anno chiuso il 10% delle agenzie”.

“Metà dei comuni della provincia di Messina – dice il segretario provinciale di First Cisl Antonio Mangraviti – non sono serviti dalle banche. Nel 2018 sono proseguite le uscite di personale per gli effetti di piani industriali che puntano al contenimento del costo del lavoro e a cui sembra sfuggire una visione strategica di vicinanza al territorio nella funzione sociale di volano per lo sviluppo locale. Se nell’ultimo decennio si è avuta una diminuzione dei lavoratori bancari di circa il 35%, in alcune grandi banche, un tempo fortemente radicate, si è registrata, solo nell’ultimo triennio a Messina, una diminuzione del personale pari a circa il 25%. Per quel che riguarda invece la presenza sul territorio – ha aggiunto Mangraviti – sono state chiuse circa il 10% delle agenzie. A fronte di tutte queste uscite, si sono verificate solo sporadiche assunzioni, mentre, nella stragrande maggioranza delle aziende di credito, il turn over è completamente bloccato e da diversi anni non vi è stata alcuna assunzione di personale. L’obiettivo della digitalizzazione e delle canalizzazione della operatività su canali telematici, che le aziende di credito perseguono, dovrebbe ridurre, fino a farlo scomparire, il ruolo del “cassiere”; permangono invece file allo sportello e strutture informatiche ancora lungi dall’essere efficienti”.

Il sito “mobmagazine” riporta una serie di problematiche che riguardano anche Messina e provincia a partire dalla vertenza “Unicredit per la quale è in atto la mobilitazione nazionale e la possibilità di proclamare lo sciopero in caso di esito negativo della trattativa in corso”.

Forte preoccupazione pure “per il destino della sede operativa dell’Ircac di Messina, l’Istituto di credito regionale nato dalla fusione, per incorporazione, di Crias ed Ircac. Il provvedimento, attualmente al vaglio della Commissione Attività Produttive e della Commissione al Bilancio dell’A.R.S., se portasse alla chiusura della sede di Messina, distintasi per l’importante lavoro svolto ai fini dell’accesso al credito agevolato, creerebbe un danno alle imprese e alla nostra comunità”.

Su quest’altra emergenza il segretario generale di Cisl Messina Tonino Genovese ha dichiarato: “bisogna intervenire per evitare quello che è già successo, in modo irreparabile, con la chiusura della filiale di Messina della Banca d’Italia evitando in tal modo che il territorio sia depredato delle strutture finanziarie di cui dispone al servizio della collettività. Serve una vicinanza maggiore al nostro territorio e non ulteriori chiusure di agenzie”.