Lo studio di First Cisl sugli utili delle principali quattro banche italiane ne evidenzia la redditività. Pur in presenza di dati positivi la politica dei tagli non diminuisce.”Tiscali.it” e “Investing.com” pubblicano un servizio dal titolo “Banche: per big utili ma meno posti”.
“Le incertezze politiche ed economiche – scrivono i due siti d’informazione – non frenano la redditività dei primi 4 gruppi bancari italiani senza però che questo si rifletta sull’occupazione ne tantomeno sui salari dei bancari. Secondo un’analisi della First Cisl, Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm e hanno assorbito, “senza drammi, i 3,4 miliardi di euro di impatto dovuto all’aumento dei tassi dei btp”, e al contempo, realizzato con le trimestrali 6 miliardi di utili, il 17% in più su base annua al netto delle poste straordinarie”. “Ci tocca dare ragione ai banchieri – sottolinea il segretario generale di First Cisl Giulio Romani – il sistema è solido e redditizio, ma allora perché continuano imperterriti a tagliare personale e filiali ? Aver perso in un anno 12.300 posti di lavoro, prevalentemente in Italia, solo in queste quattro banche, è drammatico per un Paese che ha un tasso di disoccupazione giovanile del 30%. Avere 1.260 sportelli in meno riduce ancora dell’8,4% in un solo anno il servizio ai territori, in barba ai doveri sociali delle banche”.