“Banche in fuga dai distretti. In sette anni chiusi 78 sportelli”. Titola così il suo articolo il “Messaggero Veneto” che analizza la ricerca dell’ufficio studi di First Cisl sul credito erogato alle imprese negli ultimi e delle ricadute che ha avuto sull’economia del Friuli Venezia Giulia.
“Banche in fuga dai distretti del made in Italy – scrive il quotidiano veneto, nella sua edizione fiulana -. Rapporto choc della First Cisl, il sindacato dei lavoratori del credito della Cisl, che evidenzia non solo la forte riduzione del numero di sportelli nelle aree distrettuali, ma anche la flessione dei finanziamenti. In sette anni i finanziamenti ai distretti della moda, dell’occhialeria, del mobile, della gioielleria, dell’agroalimentare sono crollati – secondo un’analisi della First Cisl- di 57 miliardi e i loro territori hanno perso il 20% degli sportelli bancari”.
“E il Friuli Venezia Giulia – dichiara Roberto De Marchi, segretario regionale del sindacato dei bancari della Cisl – non si discosta da questo trend. In termini di sportelli, nei sistemi locali distrettuali della nostra regione, tra il 2010 e il 2017, la flessione è stata del 21%, con sportelli passati da 271 a 293”.
“Segno meno anche per i prestiti – rimarca l’autrice del servizio Elena Del Giudice, passati da 9.775 milioni di euro del 2010 a 7.961 nel 2017, -19%, a fronte di una variazione dei depositi a + 34%”
A parere di Roberto De Marchi questo è l’effetto “di politiche bancarie che si sono concentrate sul taglio dei costi anziché sulla vicinanza al tessuto locale e si è preferitala la vendita frettolosa degli Npl a una gestione paziente dei crediti problematici che avrebbe permesso a molte imprese di tornare in bonis, rilanciando l’occupazione”.
“Il rapporto della First Cisl – scrive Elena Del Giudice – fornisce anche la mappa delle chiusure di sportelli bancari in Friuli Venezia Giulia. Come detto nel 2010 gli sportelli erano 371, sono scesi nel 2017 a 293 con una flessione media di -21%. Non in tutti i sistemi locali del lavoro – così classificati dall’Istat – il dato è analogo. Ad esempio il sistema locale del lavoro di Cividale, che conta 18 comuni, identificato sotto l’aspetto produttivo con il legno e i mobili, ha perso 12 sportelli nell’arco di tempo di sette anni, pari a -29% del totale sportelli. Nel 2017 7 comuni su 18 non hanno più uno sportello bancario. Trend analogo a Gorizia, -23%, con 4 comuni senza uno sportello bancario. Il sistema locale di lavoro, composto da 15 comuni aveva 60 sportelli nel 2010, è passato a 46 nel 2017. Il sistema locale di lavoro di Pordenone è in linea con la media Fvg, -21%, anche se in valori assoluti le chiusure sono state decisamente importanti, visto il saldo di ben 41 sportelli in meno. San Giorgio di Nogaro è invece il sistema locale di lavoro che ha perso meno, solo il 15%, con 11 sportelli chiusi tra il 2010 e i1 2017”.
Cifre eloquenti che inducono a far fronte comune, rimarca il “Messaggero Veneto” mutuando quanto detto dal segretario generale di First Cisl alla presentazione dello studio. “L’auspicio è che le imprese facciano fronte comune con i risparmiatori e i lavoratori bancari per costituire nelle banche dei voting trust che condizionino il voto in delle assemblee a scelte socialmente utili per il loro territorio, a partire dalla capillarità del servizio”.