“Banche, nessuna svolta sulle pressioni commerciali sui dipendenti” è questo il titolo con il quale “Conquiste del lavoro” si occupa delle politiche commerciali adottate dagli istituti di credito. “Troppe pressioni commerciali sui dipendenti delle banche – scrive il quotidiano -. La denuncia è della First, il sindacato dei bancari della Cisl. L’accordo siglato con l’Abi l’anno scorso proprio sulle politiche commerciali (e sull’organizzazione del lavoro) non si è ancora tradotto in una prassi conseguente, segnala il segretario generale di First Giulio Romani. “A circa un anno e mezzo dal protocollo Abi – spiega Romani – solo 10 banche hanno sottoscritto un accordo applicativo che consenta ai lavoratori e al sindacato di intervenire, anche a tutela dei clienti, in caso di comportamenti distorsivi dell’attività commerciale, e appena un altro paio sono in dirittura d’arrivo”.
“Tra le big 5, UniCredit, Intesa Sanpaolo e Ubi hanno sostanzialmente definito come attualizzare i meccanismi pregressi, senza delineare particolari innovazioni. Nell’accordo di Mps si è scongiurato il rischio di una deriva che sembrava voler introdurre l’obbligo di raggiungere gli obiettivi quantitativi commerciali fissati dalla banca. Il Banco Bpm si è impegnato solo da pochi giorni, a fronte di una minaccia di sciopero, a definire la materia entro ottobre”.
Il quotidiano “Conquiste del lavoro” conclude riprendendo un concetto più volte espresso dal segretario Generale di First Cisl, Giulio Romani il quale è netto nell’affermare che “i compensi manageriali non sono ancora regolati per legge e il ricorso alle pressioni non è cessato e questo getta una luce sinistra sul futuro”.