Consiglio generale, gli interventi di Giuliano Calcagni e Massimo Masi

Graditissimi ospiti dei lavori del Consiglio generale First Cisl, in svolgimento all’hotel Palatino di Roma, sono stati il Segretario nazionale della Fisac-Cgil Giuliano Calcagni e il Segretario generale della Uilca Massimo Masi.

Calcagni ha ricordato che “uguaglianza, solidarietà, fraternità il sindacato confederale le ha impersonate e in un momento di difficoltà fa bene a rinsaldare rinvigorire il suo terreno valoriale”, come nel caso dell’iniziativa programmata per il 25 aprile, la cartolina che invita all’adesione al manifesto “Mai più fascismi”, che – ha sottolineato il Segretario nazionale di Fisac-Cgil – “non vuol essere mero elemento di testimonianza, ma di lotta contro tutti i fascismi e contro tutti i razzismi”.

Tra le “questioni aperte” Calcagni ha ricordato il tema della rappresentanza, da verificare “anche cercando di trovare modalità nuove”. Altra sfida è quella di “recuperare sobrietà di comportamenti di gruppi dirigenti sindacali e sanzionarli quando escono dalla dimensione dell’etica”. Quanto al settore del credito, “va fatto capire ai banchieri – ha ribadito Calcagni – che sindacato confederale rappresenta oltre 60% dei lavoratori del settore, va fatto capire attuando iniziative politiche coerenti con i nostri valori. La fase di emergenza è conclusa. Le lavoratrici e i lavoratori si sono fatti carico della crisi, ma anche del risanamento di questo settore”. Per quel che concerne la “difesa dell’area contrattuale” questa potrà avvenire “in termini inclusivi recuperando la filiera produttiva del sistema credito, attraverso l’allargamento dell’area contrattuale”.

Il Segretario generale della Uilca, Massimo Masi, relativamente all’iniziativa confederale sancita lo scorso 20 marzo, ha sottolineato che “l’autunno è finito ed è ora di cominciare a programmare” e che “la linea politica è quella che passa dalle Confederazioni”. Ad esempio, “i Segretari generali – ha ricordato Masi – hanno chiesto di andare oltre, di fare qualcosa per il Sud, che senza la ripresa del Sud questo Paese non può andare avanti”. Dunque, è necessario “fare delle proposte e condividerle con gli altri. Non vogliono escludere nessuno”.

Riferendosi al Patto della Fabbrica, il Segretario generale della Uilca ha ribadito che “la ripresa del Paese non passa solo da Confindustria, passa anche dalle banche. Hanno fatto un grave errore i banchieri a non fare altrettanto”. Il richiamo all’etica e il tema della ridefinizione della rappresentanza – anche tenendo conto della frammentazione delle reti di vendita – sono stati pure al centro anche dell’intervento di Masi. Così pure Masi ha ricordato come con il prossimo rinnovo contrattuale occorra un recupero economico rilevante e una soluzione alla questione degli inquadramenti, ferma “ai tempi della carta carbone”.