AdessoBanca!, alcuni flash dall’intervento di Giulio Romani

“Se salta una banca l’effetto che si scatena è sistemico, non settoriale”: lo ha affermato il segretario generale di First Cisl, Giulio Romani, nel corso della tavola rotonda di presentazione di AdessoBanca!, il manifesto Cisl e First Cisl per la riforma socialmente utile del sistema bancario italiano.

Di seguito una serie di brevi flash dell’intervento di Giulio Romani.

“Nelle nostre proposte – ha aggiunto Romani – proviamo ad ordinare le regole che ci sono già. La banca universale è sicuramente un modello fisiologicamente patologico, generatore di crisi. Ma un provvedimento di separazione ha bisogno di un contenitore universale, né solo italiano né europeo. Nel nostro manifesto proviamo a proporre dei correttivi, per far sì che funzionino meglio le regole già esistenti”.

“Rispetto all’azionariato diffuso proponiamo il voting trust, perché ha uno scopo coerente con il dettato costituzionale. Quando ci sono le crisi bancarie i bancari pagano, vorremmo indirizzare le attività in modo che i lavoratori non contribuiscano a fondo perduto come successo in questi anni”.

“Sugli Npl, vorremmo una gestione sistemica. Pensiamo che sia un processo di cui il Paese ha bisogno, non solo i lavoratori delle banche o le banche stesse. Bnl ha appena concluso un accordo che prevede una gestione interna, con assunzioni di giovani e figure senior, ci dispiace solo che la proprietà non sia italiana”.

“Sulla questione disastro bancario, non è bisogno di rivalsa sugli amministratori. La cattiva gestione è caratterizzata a monte da mancanza di elementi di deterrenza, i reati finanziari sono tendenzialmente percepiti come reati banali per cui è difficile chiederne il conto”.

“Sulle retribuzioni manageriali, non vogliamo essere polemici, il legislatore italiano ha detto che la finanza etica per essere tale e accedere ai sgravi fiscali deve avere coefficienti 5 a 1. Questo per le banche etiche… Escludo che le altre banche non siano comunque ad etica per così dire necessaria, per cui vanno comunque applicati parametri di sostenibilità sociale a cui ancorare le retribuzioni dei manager”.

“Il manifesto è costruito su un presupposto: da quando sono state privatizzate le banche il presidio di repubblica ha funzionato solo per le attività bilaterali che abbiamo fatto, in particolare per il fondo di solidarietà , un successo per il settore, strumento costruito, finanziato e gestito insieme. Tutto ciò che è stato fatto unilateralmente, la gestione del risparmio, la gestione del credito, non ha portato esiti altrettanto positivi per i soggetti coinvolti: record storici di credito deteriorato e mai era successo che ad un risparmiatore non venissero restituite le somme accantonate”.

“Il nostro intento è provare a  far partecipare di più i cittadini, i lavoratori, a far vigilare meglio gli organi di sorveglianza per provare a costruire un sistema bancario che produca utili ma in modo compatibile con gli interessi di quel sistema bancario di cui il paese non può fare a meno”.