Giornale di Vicenza, First Cisl, vincolare compensi manager a reddito sociale

È Matteo Bernardini a firmare su Il Giornale di Vicenza l’amplissimo articolo, con rimando in prima pagina, in merito alla posizione espressa dal segretario generale di First Cisl, Giulio Romani, sulla vicenda della Banca Popolare di Vicenza e sul sequestro disposto dal tribunale di Vicenza a carico dell’ex presidente Gianni Zonin.

«Sequestri Bpvi, goccia nel mare di compensi» La Cisl sul blocco di 1,7 milioni: «Stimiamo che dal 2005 al 2015 gli amministratori abbiano ricevuto 51,6 milioni di euro di retribuzioni»”: titola così il quotidiani vicentino.

Matteo Bernardini scrive così: “I 346 mila euro sequestrati venerdì dalla Finanza a Gianni Zonin? Per il segretario generale di First Cisl, Giulio Romani, rappresentano «una goccia nel mare dei suoi faraonici compensi da presidente della Popolare di Vicenza». Parole che Romani pronuncia alla luce dell’analisi compiuta dall’Ufficio studi del sindacato sulle retribuzioni dei top manager della banca vicentina a partire dal 2005. «Adesso la politica ci spieghi perché non ha mai frenato le scandalose retribuzioni dei vertici delle banche – riprende il sindacalista -. I soldi che gli sono stati sequestrati (su istanza della procura) corrispondono appena al 34 per cento del milione abbondante di euro che Zonin ha incassato solo nel 2015 come ultimo stipendio in Popolare di Vicenza. Nel 2014 si era concesso 1,1 milioni. In entrambi i casi la cifra era attorno al 20 per cento dei compensi totali degli amministratori». Per quanto riguarda gli anni precedenti al 2005 invece non si sono stime «perché i bilanci non erano tenuti a dichiararlo e non eccellevano in trasparenza su questo aspetto – prosegue Romani -. Però se consideriamo che dal 2005 al 2015 gli amministratori hanno avuto complessivamente 51,6 milioni di euro, non ci stupiremmo se i compensi che ha percepito nel suo ultimo biennio fossero solo una minima parte di quelli che ha ricevuto complessivamente». E a questo punto il segretario generale di First Cisl chiama in causa la politica: «Di fronte a uno scandalo di questa portata vedremo che cosa scriverà la Commissione banche nella sua relazione attesa a giorni. Dubitiamo che la politica reciti il mea culpa per non aver regolato per legge i compensi dei manager delle banche, ma che non dicano che nessuno glielo aveva suggerito: la nostra proposta di legge, supportata dalla firma certificata di 120 mila cittadini, è sepolta da quattro anni nei cassetti della Commissione finanze». Quindi l’ultimo attacco, che comprende anche una proposta: «Sono anni che ai cittadini e ai lavoratori viene chiesto di pagare il conto dei disastri causati da chi si è arricchito smisuratamente alle loro spalle conclude Romani -. Adesso vogliamo l’immediata applicazione di un tetto massimo ai compensi dei top-manager delle banche, l’abolizione dei bonus in entrata e uscita e l’adeguamento dei loro contratti alle direttive europee in merito al rapporto tra quota fissa e quota variabile, con l’obbligo di vincolare almeno un terzo delle retribuzioni complessive al raggiungimento di obiettivi di interesse sociale e di legare la parte variabile a risultati di medio-lungo termine. Lo ribadiremo in un documento che invieremo a tutte le forze politiche, alle quali chiediamo di dare piena attuazione alla nostra costituzione».