La Giornata mondiale della salute mentale dedicata ai luoghi di lavoro

Domani, martedì 10 ottobre, si celebra la Giornata della salute mentale che l’Organizzazione Mondiale della Sanità dedica quest’anno alla salute mentale nei luoghi di lavoro; un tema molto attuale e delicato in questo periodo storico in cui si fanno i conti con risorse sempre più scarse. L’Oms ha calcolato, infatti, che un quarto delle giornate di lavoro perse sono da addebitare alla depressione. Lo studio ha stabilito anche che una buona percentuale di depressi manifestano un netto calo di produttività. Dunque un mancato guadagno per le aziende econseguentemente una crescita dei costi.

Si legge in un articolo dal titolo “Depressione, perso il 25% di giornate lavorative” pubblicato su Repubblica.it a firma di Daniela Pini.

L’Oms ha effettuato altri calcoli, tutti molto interessanti che dovrebbero far riflettere i top manager delle nostre banche quando fissano obiettivi così sfidanti da diventare impossibili da raggiungere. Spesso è quello il primo passo verso la depressione.

Altro argomento utile in questa occasione lo rileviamo sempre da Repubblica.it. E’ un articolo non recentissimo titolato: “Se lavori troppo rendi meno: il cervello fa fatica” a firma di Simone Valesini.

Lo spunto per l’articolo è offerto dallo studio di un team australiano-giapponese che ha stabilito che l’orario lavorativo settimanale ideale ai fini della produttività è di 25 ore. Non è uno scherzo tanto che in Svezia alcune aziende pubbliche e private stanno sperimentando il lavoro settimanale diviso in sei ore giornaliere, pur mantenendo intatto lo stipendio, legato infatti alla produttività più che alla presenza nel posto di lavoro.