Giulio Romani al convegno di Federcasse Veneto, dimensione etica è fondamentale

“La dimensione etica è fondamentale qualunque sia il regime societario presente all’interno del sistema bancario e per garantirla dobbiamo incominciare a valutare i risultati delle banche non solo da un punto di vista quantitativo, ma anche sotto un profilo qualitativo, legando per legge una parte delle retribuzioni dei manager al raggiungimento di risultati sociali come la qualità del credito erogato, la tenuta di valore dei prodotti finanziari emessi o la capacità di tutelare l’occupazione”: lo ha affermato Giulio Romani, segretario generale di First Cisl, intervenendo ieri a Verona alla tavola rotonda su “Il futuro dell’altro Credito“, organizzata dalla Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo. Al dibattito, coordinato dal giornalista Federico Fubini del Corriere della Sera, partecipavano, insieme a Romani, Alessandro Azzi (presidente della Federazione lombarda Bcc), Pier Paolo Baretta (sottosegretario Mef), Augusto Dell’Erba (presidente di Federcasse), Giovanni Ferri (pro rettore dell’Università Lumsa di Roma) e Ciro Vacca (responsabile Supervisione Bancaria 1 di Banca d’Italia).

“Il Credito Cooperativo, in Veneto come nel Paese – ha affermato aprendo i lavori Ilario Novella, presidente della Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo – si trova a un punto cruciale della sua storia. Siamo consapevoli che sia importante tenere fede alla missione originaria, quella di fare banca di comunità e di non snaturare l’essenza sociale, mutualistica, solidaristica del Movimento”. “La costituzione dei Gruppi – ha aggiunto il presidente di Federcasse Veneto – permetterà di affrontare il problema delle sofferenze e degli npl da un lato e della ricerca di capitali sul mercato dall’altro per meglio patrimonializzare l’intero sistema. È evidente che su questi temi sono fondamentali i contributi al dibattito dei vertici associativi del Credito Cooperativo, del Governo, del regolatore e della vigilanza e del sindacato”.