La Libertà sugli esuberi a Piacenza, “come se grande azienda locale chiudesse”

Ha destato ampio riscontro sulla stampa piacentina, per le ricadute occupazionali locali, lo studio di First Cisl sugli esuberi definiti o annunciati nei primi sette mesi dell’anno nel sistema bancario italiano.

“Nei giorni scorsi – ricorda il quotidiano Libertà –  la First ha diffuso a livello nazionale una ricerca che prende in considerazione tutti gli aspetti di questa crisi in un settore, che fino a poco tempo fa, era ritenuto immune da ogni ciclicità. In Italia si calcola in 17.500 i nuovi esuberi decisi solo in questa prima parte del 2017 nel settore bancario. «Non si può continuare così ha dichiarato il segretario generale First Giulio Romani e soprattutto è ora di smetterla di pensare che il taglio del personale sia diretta conseguenza delle problematicità del credito o della digitalizzazionell vero problema è che le banche intervengono sui processi organizzativi senza investire su prodotti e servizi, che invece sono la leva necessaria per agire sul versante dei ricavi e per rilanciare la fiducia della clientela e anche La Cisl lancia l’allarme esuberi l’occupazione del settore». Come dire: se questa è la “cura’,’ presto il “malato” starà ancora peggio”.

“È come – si legge sul quotidiano – se una delle più grandi aziende piacentine avesse deciso in questi mesi di lasciare a casa i suoi dipendenti. «Solo per la provincia di Piacenza sintetizza Giorgio Camoni, Segretario First Cisl Parma Piacenza si tratta almeno un centinaio di lavoratori del settore. Le banche più colpite ? Sono Unicredit, Carisbo, Credit Agricole, Cariparma, Monte Paschi di Siena». Uno stillicidio, che, se non avviene in un’unica soluzione, non rende la situazione meno pesante, anche dal punto di vista previdenziale e sociale”.