“Dobbiamo tenere altissima la guardia per tutti gli oltre 700 dipendenti delle aziende escluse dal salvataggio delle banche venete, impedendo che accada loro quanto purtroppo già successo ai dipendenti in altre situazioni di difficoltà irrisolte negli ultimi anni, quali Hypo Alpe Adria o le società satellite di Banca delle Marche”: è il monito di Giulio Romani, segretario generale di First Cisl, in merito al personale delle imprese rimaste coinvolte nella liquidazione coatta amministrativa di Veneto Banca e Popolare Vicenza poiché non rientranti nel perimetro acquisito da Intesa Sanpaolo.
Tra i 700 a rischio non ci sono solo lavoratori con il contratto bancario, ma anche assicurativi: è il caso dei 21 dipendenti di Apulia Previdenza, società del Gruppo Veneto Banca che opera da trent’anni sulla piazza di Milano.
“Siamo all’assurdo: la società ha continuato a produrre utili nonostante un contesto operativo difficilissimo, stante il dissesto di Veneto Banca – spiega Roberto Garibotti, segretario nazionale di First Cisl con delega per il settore assicurativo –, eppure ora i lavoratori di Apulia Previdenza rischiano di vedere disperse la loro professionalità e le loro speranze per il futuro, oltre che il valore dell’impresa nella quale lavorano. Chiediamo che chi ha la responsabilità della liquidazione non si faccia tentare da mere considerazioni di riduzioni di costo, ma valorizzi invece le altissime competenze di queste persone, così come di tutti gli altri lavoratori rimasti fuori dal perimetro di Intesa Sanpaolo”.