“Tiriamo un sospiro di sollievo per l’accordo sulla ricapitalizzazione precauzionale di Mps e accogliamo con favore i limiti alle retribuzioni manageriali, ma vogliamo sapere se nelle pieghe delle ristrutturazione si nascondano tagli di posti di lavoro, perché se così fosse il nostro giudizio dovrebbe essere naturalmente rivisto”: è questo il commento di Giulio Romani, segretario generale di First Cisl, alla notizia del raggiungimento dell’accordo fra Italia e Ue sul Monte dei Paschi.
“Ci inquieta – aggiunge Romani – che Mps non parli del tema degli esuberi, considerato centrale nella trattativa con la Ue fino a pochi giorni fa, ma che nel contempo fonti di stampa estere sostengano che la banca abbia accettato “ampie condizioni” su chiusura filiali e taglio dei costi del personale: se così fosse non accetteremo mai che si parli di licenziamenti.”
“Il fatto che il nodo della trattativa sia stata la cessione di npl ai privati – prosegue Romani – conferma quanto sosteniamo con la nostra proposta di dotare il Paese di soluzioni sistemiche che coinvolgano imprese, fondazioni, banche e lavoratori in società di gestione degli attivi, senza doversi rivolgere al mercato finanziario, che pretende di acquistare a prezzi molto bassi crediti che hanno un valore sicuramente superiore”.
“La clausola di contenimento della retribuzione manageriale – conclude Romani – va nella direzione della nostra proposta di legge popolare sottoscritta da 120 mila cittadini. Ora il provvedimento non deve rimanere un caso isolato alla banca senese e anzi vanno costruite politiche di remunerazione dei manager che valorizzino soprattutto la produzione di reddito sociale da parte della banca”.