Congresso Cisl, la piattaforma sulla prevenzione da violenze su donne e minori

“Voglio ringraziare le tre donne meravigliose che ci hanno fatto l’onore di stare con noi raccontando la loro storia ma soprattutto la loro speranza”. Così la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan al termine della tavola rotonda “Donne: contro ogni forma di violenza” svoltasi nell’ambito del XVIII Congresso Confederale, nel corso della quale è stata presentata la ‘Piattaforma Cisl sulla prevenzione della violenza sulle donne e sui minori’.

“Credo che oggi per noi sia una giornata straordinaria e ringrazio don Aldo Buonaiuto della Comunità Papa Giovanni XXIII per averci dato questa opportunità” ha detto rivolgendosi anche alle tre donne che hanno portato la loro testimonianza: Gloria, nigeriana, attualmente sotto la protezione della Polizia di Stato, Stefania, rumena arrivata in Italia a 18 anni e a Lucia Annibali, aggredita con l’acido nel 2013.

“Quando ho conosciuto don Aldo  – racconta Annamaria Furlan  – riflettevo come la Cisl potesse contribuire a dare una mano nel suo piccolo al lavoro straordinario che sta facendo la sua comunità. Si è presentata questa occasione, il Congresso. Perché non vivere questa opportunità attraverso la partecipazione dei nostri delegati. Abbiamo voglia di togliere queste donne dall’inferno. Esiste questa iniziativa legislativa importantissima che negli altri Paesi europei sta dando risultati straordinari che responsabilizza donne e uomini e da l’opportunità di raccogliere le firme coinvolgendo tutti i lavoratori: la proposta di legge per punire i clienti  una legge per fermare la prostituzione. Diamo ai nostri iscritti l’opportunità di fare un atto generoso e straordinario per poter salvare e riscattare tanto persone. Una cosa sappiamo fare bene capire i bisogni delle persone e quando dobbiamo accompagnarle verso il lavoro. Prenderci carico delle persone, è tutto il Congresso che questo slogan ci accompagna. Ma come prenderci di queste donne? Seguendole. Ogni nostra struttura adotterà un percorso formativo di donne che insieme a don Aldo individueremo per indirizzarle verso un’attività formativa e conseguentemente ad un lavoro che potrà rendere loro la libertà”.

Ma oltre alla raccolta delle firme per una legge che fermi la prostituzione, la Cisl da tempo si è attivata con una Piattaforma che “mira ad elaborare proposte concrete e articolate per prevenire e perseguire le violenze esercitate nei diversi contesti nei confronti delle donne” ha spiegato la Coordinatrice delle donne della Cisl, Liliana Ocmin. “È stata pensata – ha detto – tenendo in considerazione i quasi 7 milioni di donne, solo in Italia, che hanno subito violenza fisica e sessuale. Lo sforzo culturale che si condensa in questa Piattaforma – ha proseguito – è frutto di un lungo lavoro che da anni la Cisl ha portato avanti con costanza e perseveranza, tenendo sempre alto il livello di attenzione verso un fenomeno tanto doloroso”.

“C’è un’ industria, un business, in cui troppi ipocriti definiscono questo scempio un ‘lavoro'”, ha sottolineato nel suo intervento don Aldo Buonaiuto ringraziando Furlan e la Cisl “per il coraggio di affrontare questo tema”.

“Questo non è definibile lavoro – ha affermato il sacerdote -, è un inferno! Lo diceva don Benzi: nessuna donna nasce prostituta ma c’è sempre qualcuno che ce la fa diventare. Dobbiamo metterci dalla parte di chi le vuole liberare. Fate qualcosa per loro” ha chiesto.

“Queste donne non possono uscire facilmente dal giro. Il motivo per cui tante intraprendono viaggi verso l’Europa è aiutare i propri familiari nel paese di origine. Arrivate in italia il lavoro è un’illusione. La paura che si avverino le minacce di ritorsione le rende impotenti. L’Europa ha chiesto a tutti gli Stati membri di adottare il modello nordico: fermare la domanda. Tanti i giovani che trovano nello scherno e nel maltrattamento delle prostitute un divertimento. Gli adulti sono responsabili di questi comportamenti. In Italia solo reato di sfruttamento della prostituzione non di prostituirsi. Alziamo l’asticella. I rapporti intimi si conquistano non si acquistano. Il nostro lavoro è incoraggiare queste donne a ricominciare. ‘Questo è il mio corpo’ la petizione per sostenere la proposta di legge”.