Romani, “cessione Carife è fine di un incubo, ma non gioiamo”

“È la fine di un incubo, eppure non riusciamo a gioire, pensando ai tanti lavoratori che, insieme a molti clienti, hanno dovuto pagare sulla loro pelle i disastri provocati da altri”: è il commento di Giulio Romani, segretario generale di First Cisl, alla notizia della cessione a Bper di Nuova Carife, l’ultima delle quattro banche oggetto di risoluzione nel novembre 2015 (Banca Marche, CariChieti, Etruria sono già state rilevate da Ubi).

“Casi come quelli delle quattro banche risolte – aggiunge Romani – non devono più accadere e una garanzia in questo senso proviene dai nuovi strumenti a disposizione del sindacato con la recente sottoscrizione del protocollo nazionale sulle politiche commerciali e sull’organizzazione del lavoro, grazie al quale è finalmente possibile che i lavoratori facciano sentire la propria voce in merito alle scelte gestionali, al controllo e alle decisioni strategiche delle banche”.

“Deve essere attribuito profondo rispetto – aggiunge Alessandro Spaggiari della segretaria nazionale di First Cisl – ai tanti lavoratori che hanno sostenuto l’operatività di Carife in condizioni proibitive e, tra essi, a chi ha accettato di uscire dall’azienda col sostegno del piano d’incentivazione o delle prestazioni emergenziali del Fondo di solidarietà. Sono scelte difficili, che cambiano la vita, ma che hanno consentito di realizzare il primo e più importante tra i presupposti perché l’acquisizione da parte di Bper potesse avvenire”.

“Ora – conclude Spaggiari – ci aspettiamo che le responsabilità del disastro di Carife siano opportunamente individuate e sanzionate”.