“Il senso di responsabilità del sindacato ha consentito di gestire in modo del tutto volontario le ingenti uscite previste, ma anche e soprattutto di creare le condizioni per un rilancio della banca tramite la valorizzazione del personale, le assunzioni e l’insediamento di una commissione bilaterale sull’organizzazione del lavoro. Ora tocca all’azienda dimostrare di saper innovare la propria maniera di stare sul mercato e realizzare l’ambizioso aumento di capitale sociale, mantenendo la propria identità di banca italiana”: è il commento di Giulio Romani, segretario generale di First Cisl, primo sindacato del settore finanziario italiano, in merito all’accordo sottoscritto in mattinata sulle ricadute del piano industriale di UniCredit, che prevede 3.900 esuberi.
“L’esito del difficile negoziato – spiega Pier Luigi Ledda, segretario nazionale di First Cisl – è per molti versi innovativo. In un paese in cui la disoccupazione giovanile raggiunge il 40%, una priorità era creare nuovi spazi per un’occupazione buona e stabile, obiettivo raggiunto prevedendo l’assunzione di 1300 giovani e la stabilizzazione di 600 apprendisti, ma altrettanto rilevante, a fronte di quasi 10 mila colleghi che escono, era valorizzare i circa 40 mila che restano e che dovranno farsi carico del rilancio dell’azienda. Grazie all’accordo sottoscritto, se UniCredit saprà essere un esempio di innovazione tecnologica ed organizzativa, di buone relazioni, di fiducia e di equità, i lavoratori con il loro contributo e la loro professionalità saranno decisivi rispetto alla riuscita del piano”.
Per quel che riguarda le uscite, l’accordo prevede la possibilità per i dipendenti aventi la finestra pensionistica dall’1 gennaio 2020 al 31 dicembre 2023 di chiedere l’accesso volontario e incentivato al fondo esuberi per un massimo di 54 mesi a partire dall’1 dicembre 2017. L’incentivo sarà pari a 2 mensilità, più una mensilità ulteriore per chi effettua le dimissioni online. Alle stesse previsioni potrà ricorrere anche chi aveva già aderito al piano precedente. Coloro che hanno diritto alla pensione nel corso del 2019 potranno accedere direttamente alla pensione con un incentivo pari a quello previsto nei precedenti accordi.
L’accordo prevede inoltre un premio pari a 800 euro in conto welfare e 600 euro in contanti e getta le basi anche per il premio aziendale relativo al 2017 e per la definizione del premio variabile di risultato a partire dal 2018.
Viene inoltre previsto il ripristino dei percorsi inquadramentali, collegati ad un’adeguata formazione al ruolo certificata.
Si introduce infine la commissione sull’organizzazione del lavoro, volta a presidiare tutti gli interventi organizzativi che verranno realizzati in applicazione del piano.