In CISL Romagna più giovani, donne e lavoratori attivi. Bene anche FIRST

CISL Romagna aumenta la rappresentatività di giovani, donne e lavoratori attivi. Nonostante il calo della popolazione bancaria, stabile il dato FIRST CISL

CISL Romagna fa il punto della situazione associativa dopo cinque anni dalla fusione degli ex territori delle Province romagnole (Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini). A fine 2012 tutte le categorie della CISL, compresa naturalmente la FIRST (all’epoca ancora FIBA), accolsero con favore l’aggregazione, confidando nel miglioramento della qualità dei servizi e dell’assistenza offerta ai lavoratori. E’ quindi con grande soddisfazione che verifichiamo come in questo periodo siano effettivamente aumentati gli iscritti che hanno deciso di affidarsi a questo Sindacato Confederale per essere rappresentati.

Con 82.041 iscritti la CISL Romagna è la seconda struttura in Regione, dopo Modena-Reggio Emilia e prima di Bologna, nonché la nona in Italia al netto delle grandi città metropolitane. “Questi numeri confermano che il progetto di accorpamento sta funzionando”, afferma Filippo Pieri, Segretario Generale della CISL Romagna, nel presentare i dati del tesseramento 2017. “Quando nel 2012 decidemmo di unire le CISL di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, i lavoratori iscritti erano complessivamente 42.112, mentre i dati dello scorso dicembre scorso hanno registrato 47.434 iscritti, vale a dire ben 5.322 tesserati attivi in più, per un aumento del 12,64%. Lo stesso non è avvenuto con i pensionati e ciò anche per effetto della legge sulla previdenza che ha spostato in avanti la data di accesso alla pensione. Un dato non trascurabile che testimonia l’apprezzamento della gente per la nostra Organizzazione, specie in un momento come questo, dove il comune sentire indicherebbe un sindacato autoreferenziale e particolarmente lontano dalle persone”.

“In particolare, motivo di soddisfazione è che il numero degli associati attivi sia superiore rispetto a quelli in pensione: il 58,1% di lavoratori contro il 41,9% di pensionati. Così come un altro dato controcorrente è il numero di giovani iscritti, che ammontano a 10.699, quasi un quarto degli attivi, a dimostrazione che il sindacato interessa anche i più giovani, seppur con motivazioni a volte diverse rispetto al passato”. Tesi che trova una chiara conferma nella forte crescita delle categorie che seguono i lavoratori della scuola, del commercio, dell’agricoltura e degli interinali, per un aumento complessivo di 1.657 adesioni rispetto al 2016. “Infine, altro fattore importante è rappresentato dalla presenza femminile ed infatti le donne rappresentano ben il 53% dei tesserati attivi.

Per quanto riguarda FIRST CISL, il sindacato dei lavoratori di banche, assicurazioni, riscossioni e authorities, il dato complessivo è altrettanto incoraggiante, nonostante l’irreversibile processo di chiusura e/o razionalizzazione di sportelli bancari in atto in tutto il Paese e la conseguente riduzione degli organici. “Con senso di responsabilità, nelle banche firmiamo continuamente accordi di riduzione degli organici con accesso alle prestazioni del fondo di solidarietà di settore per consentire ai colleghi più anziani di poter andare in esodo, una sorta di prepensionamento, e mantenere quindi in servizio i più giovani. Purtroppo però, la cessazione dal servizio di questi lavoratori non è quasi mai seguita da nuove assunzioni che, nei rari casi in cui avvengono, sono effettuate nelle direzioni generali e nei centri servizi accentrati, non sul territorio”, dichiara Stefano Manzi, Segretario Generale della FIRST CISL Romagna. Che prosegue: “Nonostante la crisi del settore, testimoniato in Romagna dai due casi più eclatanti CRC e Carim, ma non solo, il dato associativo che ci riguarda rimane sostanzialmente stabile, in particolare in termini percentuali, ovvero di numero di iscritti rispetto agli occupati del settore”. Anche nel 2017, FIRST CISL Romagna ha superato le 3.000 tessere emesse, posizionandosi al 4° posto in Italia tra le strutture FIRST, dietro alle sole Milano, Roma e Bologna. Un dato incoraggiante, ottenuto attraverso una rete capillare di Rappresentanze Sindacali Aziendali, oltre 60, costituite in tutte le aziende che operano sul territorio, dalle grandi banche nazionali, alle casse di risparmio, passando attraverso le banche popolari e quelle di credito cooperativo.