First Cisl Bari, un Primo Maggio dal profondo sud dell’Europa

Anche la First Cisl di Bari è scesa in piazza domenica Primo Maggio in occasione della Giornata Internazionale dei Lavoratori dedicata “Al Lavoro per la Pace”, una festa che la Puglia ha vissuto da protagonista, grazie alle tante iniziative che si sono tenute in tutta la regione e agli eventi di incontro, anche musicali, che hanno richiamato una grande partecipazione di cittadini, lavoratori e famiglie.

I Segretari di CISL, CGIL e UIL sono intervenuti sui vari palchi provinciali, sul palco di Bari eretto nel Parco di Largo due Giugno si sono avvicendati Franco Busto (UIL Puglia), Giuseppe Boccuzzi (CISL Bari) e Gigia Bucci (CGIL Bari). I manifestanti cislini si sono ritrovati alle 11,00 in Via Giulio Pastore per una cerimonia commemorativa ad un anno esatto dalla intitolazione della strada al fondatore della Confederazione; alle 12,00 il comizio e gli interventi dei delegati. Tutti  hanno ribadito con forza la centralità del ridare dignità al lavoro e a chi lavora, hanno ricordato le tante vittime innocenti di questa guerra d’aggressione sul suolo europeo, chiedendo Pace e Giustizia, valori imprescindibili, insieme al Lavoro, di ogni democratica convivenza civile.

A Bari e in Puglia è stata peraltro anche un’occasione di riflessione sulle peculiarità, non certo tutte positive, che caratterizzano l’economia di questo territorio, in una prospettiva di sviluppo che sembrava anni fa lanciata verso incoraggianti e raggiungibili obiettivi di crescita sociale ed economica e che oggi invece sta vivendo una brusca frenata, in investimenti ed occupazione, a causa del  Covid e della crisi energetica.

Abbiamo chiesto ad Enrico Ria, coordinatore First Cisl della zona di Bari e Segretario regionale aggiunto, le ragioni di un tale improvviso declino che pone la nostra regione tra le ultime dell’intero continente:

“I recenti dati Eurostat purtroppo confermano quanto già denunciamo da tempo sulla base delle nostre analisi. Puglia, Campania, Sicilia e Calabria nel 2021 risultano le regioni europee con più bassa occupazione – evidenzia il segretario – superate in peggio solo dalla Guyana francese che, pur essendo in America latina, è amministrativamente una regione europea d’oltremare. I numeri per la Puglia sono francamente spaventosi: il tasso di occupazione è di appena il 46,7% della forza lavoro disponibile tra i 15 e i 64 anni, un dato persino peggiore di quello dell’intera Grecia che si attesta al 57,2%, contro una media europea del 68,4%.”.

“Se poi guardiamo al dato dell’occupazione femminile – continua Ria – il quadro che rappresenta il Sud Italia diventa ancora più preoccupante. Nel 2021 meno di una donna meridionale su tre risulta al lavoro, appena il 32,9% della forza lavoro femminile tra i 15 e i 64 anni, anche laureate: un vero disastro in termini di costi sociali, di mancato sviluppo, di potenziale inespresso! L’esatto contrario di quanto avviene, ad esempio in una regione della Finlandia dove, a fronte di tassi di scolarizzazione più bassi, la percentuale di donne occupate addirittura sfiora l’85 per cento”.

Secondo il Segretario le ragioni di un tale scenario sono molteplici: “Innanzitutto una marcata e ormai cronicizzata assenza di investimenti nell’occupazione da parte delle aziende di questo territorio, non sempre ben supportate o agevolate dalle banche, le quali al Sud maggiormente avvertono il rischio di credito e, irrigidendosi, determinano un circolo vizioso che a sua volta inquina il mercato dei finanziamenti a fini di investimento. Al contempo, anche la desertificazione bancaria, triste fenomeno degli ultimi anni non solo pugliese, ha contribuito a peggiorare la situazione allontanando gli istituti di credito dai propri territori tradizionali di riferimento, spezzando un legame con le piccole e medie imprese e con le famiglie che nel meridione d’Italia è sempre stato determinante perché basato su conoscenza e fiducia”.

“La speranza – conclude Ria-  è che si possa dare nuovo slancio alla crescita del Paese e del Sud, come propone il nostro  segretario generale, Riccardo Colombani, rilanciando l’articolo 47 della Costituzione per canalizzare il risparmio privato verso l’economia reale e far crescere il Paese, proposta  ribadita al secondo Congresso nazionale First Cisl svoltosi a Roma dall’11 al 14 aprile”.