Ogni giorno, scelte politiche, culturali e individuali determinano se il futuro sarà più giusto o più iniquo. Da una parte registriamo progressi significativi verso una maggiore equità tra i generi, dall’altra nuove sfide economiche, sociali e tecnologiche rischiano di riaprire divari che credevamo superati.
Allora le pari opportunità non sono una questione che riguarda le donne e alcune minoranze, ma l’intera società: la crescita economica, la coesione sociale, la qualità della democrazia, le scelte che ci riguardano ogni giorno.
Questa newsletter, “Mettiamoci InPari” sarà un appuntamento ricorrente per condividere dati, storie e buone pratiche che raccontano come la ricerca della parità sia un processo concreto. In questo primo numero presentiamo l’analisi sul divario retributivo elaborata da First Cisl Milano Metropoli vista dall’osservatorio privilegiato di banche e assicurazioni del nostro territorio, la legge europea presto in vigore sulla trasparenza salariale, alcune azioni positive, la storia di una nostra iscritta e un breve sondaggio per contribuire a costruire insieme questa newsletter.
Perché le pari opportunità non sono un tema “da donne” ma la base di una società più libera, più ricca e più umana.
Di seguito gli argomenti trattati in questo primo numero.
FOCUS
Gender Pay Gap: osserviamolo dal punto di vista
di First Cisl Milano Metropoli
Che il divario retributivo non sia un tema nuovo, purtroppo, lo sappiamo bene. Questa volta, in particolare, vogliamo analizzare cosa accade nelle aziende bancarie e assicurative milanesi.
COSA DICE LA LEGGE 
La nuova normativa europea
sulla trasparenza salariale
Garantire pari retribuzioni per lavori di pari valore, indipendentemente dal genere: con questo obiettivo a giugno 2026 entrerà in vigore in Europa la direttiva UE 2023/970. Tra le novità più importanti, introduce l’obbligo di trasparenza salariale: le aziende dovranno rendere pubblici i criteri di determinazione, le modalità di calcolo e la progressione delle retribuzioni, comprese le componenti variabili.
AZIONI POSITIVE 
Il welfare sostiene il reddito e la parità
Il welfare contrattuale si è affermato nelle aziende dei nostri settori, spesso con il coinvolgimento sindacale, come uno dei principali strumenti per contrastare la perdita di potere d’acquisto degli stipendi; i benefici fiscali che ne derivano, infatti, consentono di avere maggiori disponibilità economica nelle tasche di lavoratrici e lavoratori. Ma c’è di più: molti dei servizi contenuti nei piani welfare possono aiutare a ridurre il carico di cura che nel nostro Paese grava soprattutto sulle donne.
STORIE DA RACCONTARE
Cristina, aspirante pensionata
“Qualche giorno fa ho ricevuto finalmente il mitico EcoCert e i calcoli del mio possibile pensionamento realizzati dal Patronato.
Vorrei poter accedere al Fondo Esuberi della mia azienda perché oggettivamente, alla soglia dei 60 anni e dopo 35 anni di onorato servizio, non ne posso più. Per questo avevo richiesto ai colleghi del sindacato di calcolare una data indicativa di pensionamento e un altrettanto indicativo “stipendio da pensionata”, sulla base dei contributi versati finora. Sapete come ne sono uscita? A orecchie basse”.
DIAMO I NUMERI 
Rapporto annuale INPS
Donne a rischio povertà
Penalizzate nel corso della vita lavorativa e, poi, anche da pensionate, le donne sono a maggiore rischio povertà in qualunque fase della vita. Il 16 luglio scorso è stato pubblicato il XXIV rapporto annuale INPS che evidenzia disparità significative in ambito lavorativo, retributivo, previdenziale e familiare.
SONDAGGIO 
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Un velocissimo sondaggio. Le risposte sono anonime e verranno utilizzate solo in forma aggregata.
Coordinamento donne, pari opportunità e politiche di genere
First Cisl Milano Metropoli
 
						
	 
						
	 
				