L’editoriale di Andrea Battistini, segretario generale First Cisl Lombardia, dal titolo: “E’ ora di partecipare”.
“La discussione che avvierà l’iter parlamentare per approvare la nuova Manovra economica, anche quest’anno, coinvolge, seppur indirettamente, il sistema bancario. In particolare, l’attenzione è rivolta agli utili realizzati e all’eventuale contributo straordinario (“extraprofitti”).
Il sistema bancario ha generato utili netti in significativa crescita, 25,5 miliardi di euro nel 2022, 40,7 nel 2023, 46,5 nel 2024 e, nel primo semestre del 2025 restando nel perimetro dei primi 5 Gruppi (Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco BPM, BPER, MPS) l’utile netto è già pari a 14,3 miliardi di euro, con un aumento del 13,5 % rispetto allo stesso periodo del 2024.
La solidità del sistema bancario è necessaria e indispensabile per garantire la stabilità del sistema economico e dovrebbe tradursi, in considerazione dell’elevata redditività, anche in un rafforzamento del sostegno a imprese e famiglie attraverso il credito.
Purtroppo, questa correlazione è molto debole, le aggregazioni bancarie determinano una diminuzione del numero delle banche, degli sportelli e degli addetti, importanti sinergie di costi che favoriscono un incremento degli utili ma non migliorano le condizioni di vita di chi opera nel settore e nemmeno benefici diretti e proporzionali nei territori. Non è una valutazione ideologica, ma estremamente concreta e attuale.
I costi sociali determinati dalla riduzione delle opportunità occupazionali e degli occupati, le pesanti riorganizzazioni che impongono continui processi di riqualificazione professionale, non sempre accompagnati da adeguati percorsi formativi, le indebite e patologiche pressioni esercitate, in particolare, su chi opera allo sportello, rendono il lavoro bancario sempre meno attrattivo e deteriorano la qualità della vita lavorativa delle persone.
I sistemi di welfare garantiti, da una parte dal Ccnl, dall’altra dai Contratti integrativi aziendali o di Gruppo, restano uno dei pilastri del settore da cui ripartire per rafforzare o recuperare quel legame che caratterizzava il senso di partecipazione e identificazione tipico delle realtà territoriali e rendeva i bancari orgogliosi del proprio lavoro e della propria appartenenza.
La tutela di importanti beni primari, la salute attraverso la sanità integrativa complementare e la Long Term Care, la previdenza, con i fondi pensione integrativi negoziali, gli strumenti per favorire il work-life balance (permessi, smart working, flessibilità negli orari di lavoro) e le tante norme a tutela delle persone, sono conquiste sindacali dei lavoratori e presidi di democrazia, dei beni preziosi spesso dati per scontato e non adeguatamente valorizzati.
Se il dibattito politico riporta al centro della discussione la questione del contributo straordinario sulle banche, noi ribattiamo che è necessario garantire anche un contributo straordinario a chi ha fatto sacrifici quando il settore era in difficoltà (in molti hanno la “memoria corta”) e che ha reso possibile il raggiungimento di questi risultati col proprio lavoro, subendo anche gli effetti di continue riorganizzazioni e riduzioni di occupati: i bancari.
La L. 76/2025 ha introdotto una serie di strumenti partecipativi innovativi che richiedono solo di essere attivati attraverso il principale strumento dei sistemi di relazioni industriali, la contrattazione.
Le diverse fattispecie partecipative introdotte della Legge (gestionale, economico/finanziaria, organizzativa e consultiva) non lasciano spazio ad alibi perché possono intercettare qualsiasi tipo di sensibilità o possibilità, a seconda del contesto aziendale e organizzativo.
Si tratta solo di volontà e responsabilità, anche da parte delle aziende, i cui bilanci permetterebbero investimenti decisamente più generosi verso i lavoratori.
Un esempio tanto semplice, quanto concreto? La partecipazione economica, ossia la ridistribuzione di una parte dell’utile netto ai lavoratori.
Garantirebbe un regime fiscale agevolato (per il 2025 tassazione al 5%, a condizione che siano distribuiti almeno il 10% degli utili complessivi e tramite contratti collettivi, fino a 5000€ annui), certezza di costo per l’azienda (l’accordo non è preventivo alla chiusura del bilancio) e benefici per chi l’utile concorre a realizzarlo (chi lavora).
PARTECIPARE, CONVIENE.
Nell’attesa che il confronto politico decida se e quale contributo straordinario le banche dovranno pagare, e con quali modalità, noi chiediamo un CONTRIBUTO STRAORDINARIO PER I LAVORATORI.
È ORA DI PARTECIPARE!”
Andrea Battistini
Segretario generale First Cisl Lombardia
Allegati: Andrea Battistini: “E’ ora di partecipare“