Risiko bancario, Andrea Battistini sulla Gazzetta di Mantova

“Fusioni e acquisizioni: è risiko banche. Oltre mille i dipendenti coinvolti”, così titola la Gazzetta di Mantova l’articolo a firma Camilla Sorregotti che evidenzia come in provincia “il 60% dei lavoratori di istituti di credito è interessato dalle operazioni di riassetto finanziario in corso”.

Sul risiko bancario, si legge nell’articolo, esprime preoccupazione il segretario generale First Cisl Lombardia, Andrea Battistini, che sottolinea come “una banca raccoglie denaro, attraverso i depositi, e concede prestiti. Un’attività apparentemente semplice, ma complessa, basata su un asset fondamentale: la fiducia. Questo valore primario si crea rafforzando la stabilità economica e patrimoniale, quindi la solidità che garantisce i risparmiatori, con il sostegno economico a famiglie e imprese, attraverso l’erogazione del credito, e grazie alle relazioni che si creano tra clientela e personale. La fiducia passa attraverso la cultura organizzativa aziendale e la sua capacità nel coinvolgere le sue persone e renderle parte di un progetto che si realizza con politiche organizzative chiare, coerenti e condivise. Esattamente l’opposto di quanto avviene da anni. I continui mutamenti di assetto societario, nella confusione di tante operazioni oggi sul mercato, disorientano le persone a causa delle continue riorganizzazioni interne, spesso caratterizzate da cambi di mansioni e mobilità territoriale per la chiusura delle filiali e di molti centri direzionali delle banche di territorio. Il personale diminuisce e deve continuamente adattarsi a nuovi modelli organizzativi, continue scadenze e pressioni commerciali e operative contro le quali ci battiamo da anni. Questi effetti – continua Battistini – si riflettono sulle persone che lavorano nelle banche e, di conseguenza, nel rapporto con la clientela, anch’essa disorientata dai continui mutamenti. Il tutto in una cornice di grandi cambiamenti tecnologici con una forte spinta verso l’individualizzazione del rapporto cliente-banca e l’utilizzo forzato della strumentazione informatica, non a tutti facilmente accessibile. La qualità della vita lavorativa è peggiorata ed è crollato il mito del lavoro in banca, lo dimostra l’alto turnover dei giovani. L’obiettivo principale di queste operazioni è sempre lo stesso: la creazione di valore, sia per rafforzare la solidità delle banche che per aumentare gli utili, solitamente destinati a premiare gli azionisti e il management. Ancorché in un contesto privilegiato – conclude Battistini – rispetto ad altri settori, che affrontano i cambiamenti con operazioni che espellono forzatamente le persone dal lavoro e delocalizzano le attività, le problematiche per chi lavora nel settore sono tante”.

Comunicazione First Cisl Lombardia