Provincia di Mantova: in dieci anni meno 118 sportelli bancari

Sono 118 gli sportelli chiusi nella provincia di Mantova negli ultimi 15 anni, 10 dal 2023.

Dati che, come si legge nell’articolo pubblicato sulla Gazzetta di Mantova dal titolo “È allarme desertificazione bancaria. Chiude un’altra filiale in città” a firma Igor Cipollina, collocano la “provincia all’80esimo posto della classifica sulla desertificazione parziale compilata dall’Osservatorio First Cisl. L’indicatore ‘parziale’ fa riferimento ai comuni con un solo sportello e la graduatoria ha una traiettoria discendente, dalla migliore alla peggiore (dalla provincia meno desertificata a quella più sguarnita). Tradotto, l’80 esima posizione (su 107) non è lusinghiera. Altri due dati a livello regionale, messi in fila dall’Osservatorio Cisl: la popolazione che usa l’internet banking è pari al 66%, in aumento rispetto agli anni precedenti, mentre in Lombardia il numero di sportelli è pari a 38 ogni 100mila abitanti (contro i 33 a livello nazionale). Mantova? Con 55 fa meglio anche della media regionale”.

“La continua chiusura delle filiali bancarie nei territori non è la conseguenza del maggiore utilizzo da parte della clientela di strumenti tecnologici alternativi – ha commentato Andrea Battistini, segretario generale First Cisl Lombardia – ma una scelta determinata da politiche di bilancio sempre più aggressive e orientate all’aumento dei ricavi e alla riduzione dei costi. In un paese, come l’Italia, dal basso livello di alfabetizzazione informatica e con una percentuale di utilizzatori di canali telematici tra i più bassi in Europa, la tesi tecnologica portata avanti dalle banche come principale motivazione delle chiusure, è palesemente falsa”.

Secondo Battistini, si legge ancora nell’articolo, “alle difficoltà delle persone anziane, che si trovano a vivere in comuni o quartieri privi di sportelli bancari, soprattutto nel sud della Lombardia, si sommano ‘effetti meno visibili ma ugualmente critici  Quali? “Le maggiori difficoltà di accesso al credito per imprese e famiglie e il rischio di alimentare il circolo perverso e distruttivo dell’usura gestito dalla criminalità organizzata, che in Lombardia fa grandi affari. Questo – ha concluso Battistini – a causa sia dalla minore presenza fisica delle banche dei territori che da precise scelte di politica aziendale orientate verso prodotti e servizi più remunerativi e meno rischiosi. La responsabilità sociale delle banche non può venire meno”.