2 giugno, Battistini: libertà, uguaglianza, pluralismo e solidarietà, i valori della Costituzione

Il 2 giugno 1946 si votò per eleggere l’Assemblea Costituente che ebbe il compito di redigere la nostra Carta costituzionale e si svolse il referendum per decidere la forma istituzionale dello Stato.

Una votazione importante che, con la vittoria della Repubblica sulla Monarchia, ha garantito il riconoscimento dei principali valori democratici alla base della nostra società: libertà, uguaglianza, pluralismo, solidarietà.

Le elezioni del 2 giugno furono le prime elezioni politiche a suffragio universale e il voto delle donne fu determinante per l’esito referendario.

La “Festa della Repubblica” è una ricorrenza importante, in particolare per chi riconosce, sostiene e crede nei valori democratici, nonostante le difficoltà, i limiti, le distorsioni e, talvolta, le contraddizioni, che caratterizzano il nostro sistema.

Quest’anno oltre la metà della popolazione mondiale va al voto, in 76 Paesi, 8 dei quali sono tra i 10 più popolosi al mondo: una grande sfida per la democrazia nel mondo. Una sfida alimentata dalle tante guerre in corso, dai regimi autoritari, dalle provocazioni, dalle incapacità di trovare soluzioni condivise a problemi globali e dal tentativo di fare prevalere i propri interessi e gli egoismi particolaristici al bene comune.

Un bene che si dovrebbe espandere a cerchi concentrici fino a quello più esterno per ricomprendere, idealmente, tutta l’umanità, e non solo la propria comunità di riferimento (politica, territoriale, etnica, religiosa…).

Secondo il Democracy Index 2023, solo il 7,8% della popolazione mondiale vive in democrazie complete, mentre il 39,4% si trova sotto regimi autoritari, che sono in continuo e preoccupante aumento. Il 37,6% della popolazione, tra cui quella italiana, vive in “democrazie imperfette”, ossia democrazie che scontano quei limiti e quelle distorsioni che non le promuovono a “democrazie piene”.

La democrazia è una forma di governo che si basa sulla sovranità popolare e garantisce a ogni cittadino la partecipazione all’esercizio del potere pubblico.

La sovranità si esercita attraverso i propri rappresentanti, quindi attraverso l’esercizio del diritto/dovere civico di voto, così come previsto dall’art 48 della Costituzione.

Tra pochi giorni si terranno le elezioni amministrative in 3.717 comuni italiani e in una Regione, in contemporanea alle elezioni europee.

I dati relativi all’astensionismo, negli anni, evidenziano un preoccupante aumento che indebolisce il nostro sistema democratico, già sotto pressione, mina la coesione sociale e limita l’effettiva partecipazione dei cittadini.

Se, in Italia, nel 1979 il 6,6% degli elettori non si è presentato alle urne, alle elezioni politiche del 2022, il dato supera la soglia di allarme, il 36,2%: dal 2013 il “primo partito” è quello del “non voto”.

Un silenzio rumoroso e assordante.

Quali che siano le ragioni, indifferenza, protesta, ostentazione, sfiducia, è necessario invertire la rotta e recuperare la fiducia nelle istituzioni e nella democrazia rappresentativa per rafforzarla e garantire le nostre libertà e i diritti che non sono mai scontati e vanno difesi.

Le elezioni, al contrario dell’individualismo, sono una grande occasione di partecipazione collettiva e di cambiamento.

I meccanismi politico/istituzionali che generano sfiducia e astensionismo si autoconfermano e si rafforzano. L’effetto è quello di garantire lo status quo e, di fatto, (auto)escludere chi non si sente rappresentato; allo stato attuale, la vera “maggioranza”. L’invito a partecipare alle consultazioni del 8-9 giugno è tanto evidente, quanto profondamente sentito.

La visione federalista ed europeista di Altiero Spinelli, al confino a Ventotene in quanto oppositore al regime fascista, che travalicava i confini e gli egoismi nazionali, ci ricorda che è proprio nei momenti più bui e difficili che gli uomini e le donne trovano le motivazioni, le energie e il coraggio di invertire la rotta, e progettare le basi per un futuro migliore.

Le grandi sfide che stiamo affrontando e quelle che ci attendono richiedono il coraggio di fare, come nel passato, come il 2 giugno 1946, scelte importanti e decidere da quale parte della storia vogliamo stare.

 

Andrea Battistini
Segretario generale First Cisl Lombardia


Allegati:  “2 giugno Festa della Repubblica. I valori alla base della nostra Costituzione: libertà, uguaglianza, pluralismo e solidarietà”