I lavoratori con accesso all’esodo ante 2019 stanno ricevendo dall’Inps una lettera con la variazione della decorrenza di pensione per il 2023 rispetto a quella indicata nel Prospetto di Liquidazione inviato dall’Istituto all’atto dell’iscrizione al Fondo di Solidarietà.
Tutto ha origine alla fine dello scorso anno quando, in base all’annullamento dell’aspettativa di vita di tre mesi da parte del Ministero del Lavoro, il Comitato Amministratore del Fondo di Solidarietà, per evitare la perdita di mensilità dell’assegno e della pensione, deliberò l’anticipo di tre mesi di uscita dal fondo e di accesso alla pensione.
La delibera si applicava ai pensionamenti che maturavano nel biennio 2021 e 2022.
Ora si ripropone il problema per i lavoratori in esodo nel Fondo dal 2019 che avranno le uscite nel 2023/2024.
Per questo il Comitato Amministratore del Fondo di Solidarietà si è riunito con l’Inps in data 10 ottobre (qui il comunicato).
Preso atto che la speranza di vita per il 2023 e 2024 è rimasta invariata, l’Inps ha informato che anche per il periodo in oggetto sono in corso di ricalcolo le date di accesso alla pensione degli esodati.
Questo permetterà di mantenere invariato l’assegno straordinario nonostante l’anticipo della data di cessazione dell’erogazione.
L’Istituto ha assicurato che tutti gli interessati riceveranno una comunicazione con la nuova data di termine dell’erogazione dell’assegno straordinario e con l’indicazione della nuova data di pensione in funzione della quale bisognerà presentare richiesta di liquidazione.
Sarà opportuno rivolgersi ad una sede del patronato INAS per presentare la domanda di pensione almeno trenta giorni prima della nuova scadenza.
Allegato: Il foglio di Esofirst