XIII congresso, Ugo Duci riconfermato segretario generale della Cisl Lombardia

Ugo Duci è stato rieletto all’unanimità segretario generale della Cisl Lombardia. Il consiglio generale regionale eletto dal XIII congresso riunito da ieri al Crown Plaza di San Donato Milanese (Mi) – si legge sul sito Cisl Lombardia – oggi pomeriggio [1 aprile ndr] ha riconfermato il segretario generale e la sua squadra di segreteria, composta da: Paola Gilardoni, Enzo Mesagna, Fabio Nava e Pierluigi Rancati. Si chiude così la due giorni di assise regionali che hanno impegnato in un intenso confronto e dibattito sui temi della lavoro, del welfare, sulle sfide aperte dalle trasformazioni in corso nel mondo dell’economia e del sociale, 362 delegati, eletti nei congressi provinciali e in quelli di categoria, in rappresentanza di oltre 732mila iscritti.

Tanti i temi al centro del dibattito, dalla sanità alla salute e sicurezza sul lavoro, dalle sfide della transizione ecologica alla conciliazione vita-lavoro, dalle politiche del lavoro alle vecchie e nuove povertà, le opportunità e nuove sfide rappresentate dai fondi europei e dal Pnrr e la proposta di una cabina di regia regionale con le istituzioni e le parti sociali per monitorarne gli sviluppi.
“Gli ultimi due anni di pandemia hanno colpito tutti duramente, l’attuale scenario internazionale solleva preoccupazioni durature: abbiamo di fronte a noi un futuro che si prospetta difficile, soprattutto per chi è già in situazione di fragilità – afferma Ugo Duci, riconfermato segretario generale della Cisl Lombardia -. Il pensiero va anche a quei lavoratori poveri, quei working poor, che guadagnano poco più di 500 euro al mese. Per questi lavoratori, forse, non si tratta di sostare
criticamente sul tema del salario minimo legale. Andrebbe piuttosto avviata una riflessione su precarietà, frammentazione dei contratti di impiego, part-time involontario, riforme dei contratti nazionali”. “Occorrerebbe insomma porsi quelle domande, che incoraggiano a progettare modalità più efficaci per presidiare transizioni professionali complesse – aggiunge -. Se si parla di lavoro povero, del resto, le fasce di lavoratori più esposte sono sempre le stesse: giovani, donne, persone con bassa scolarizzazione. La questione del lavoro andrebbe affrontata con approccio sistemico, considerando povertà nuove o che in parte erano dimenticate: povertà energetica e povertà alimentare”.

Comunicazione First Cisl Lombardia