Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

L’espressione “violenza e molestie” nel mondo del lavoro indica un insieme di pratiche e di comportamenti inaccettabili, o la minaccia di porli in essere, sia in un’unica occasione, sia ripetutamente, che si prefiggano, causino o possano comportare un danno fisico, psicologico, sessuale o economico, e include la violenza e le molestie di genere.                                                                                                                                                                (Articolo 1 Convenzione Ilo).

VIOLENZA SUL LUOGO DI LAVORO

Sono molte le donne che sono state vittime di una forma specifica della violenza di genere: le molestie e i ricatti sessuali in ambito lavorativo. Vengono comprese le molestie sessuali con contatto fisico – colleghi, superiori o altre persone che sul posto di lavoro hanno tentato di toccarle, accarezzarle, baciarle contro la loro volontà – fino al tentativo di utilizzare il corpo della donna come merce di scambio, con la richiesta di prestazioni o rapporti sessuali o di una disponibilità sessuale in cambio della concessione di un posto di lavoro o di un avanzamento. Le battutine scherzose a sfondo sessuale, gli abbracci affettuosi, i complimenti spinti, gli inviti a cena, la mano sul fianco sembrano gesti apparentemente innocui, che celano, tuttavia, l’intento discriminatorio di chi li compie.

Da una recente ricerca realizzata da WeWorld – organizzazione italiana indipendente attiva in 25 paesi compresa l’Italia con progetti di Cooperazione allo Sviluppo e Aiuto Umanitario a difesa di donne, bambine e bambini – per quanto riguarda il mondo del lavoro, quasi il 70% delle lavoratrici dichiara di aver subito almeno una discriminazione sul luogo di lavoro. Quasi 3 lavoratrici su 10 dichiarano di aver ricevuto domande sulla propria volontà̀ di sposarsi e/o fare figli a un colloquio di lavoro. Quota simile anche per quanto riguarda il ricevere apprezzamenti indesiderati verbali o non verbali. Domande insistenti e invadenti sulle proprie relazioni personali le ha ricevute 1 donna su 4; battute o offese legate al proprio genere sono state fatte, sul lavoro, a 2 donne su 10.

Lanciamo un monito a tutte le donne: non ci si deve mai vergognare e sentire in colpa per quello che si subisce. Non può considerarsi normale l’atteggiamento di chi etichetta le colleghe con epiteti coloriti oppure rivolge avance pesanti. Se una donna subisce una qualsiasi molestia, anche solo verbale, deve denunciare e non nascondersi. Rompete il muro del silenzio!!

Coordinamento Donne e Politiche di Parità di Genere First Cisl Lombardia

All.: documento “Violenza sul luogo di lavoro”