OPS Intesa, Cassella, essenziale consolidare i posti di lavoro

“Sono complessivamente oltre 210 i punti operativi nella provincia di Brescia (tra filiali e centri imprese) interessati all’Offerta pubblica di acquisto e scambio lanciata da Intesa Sanpaolo lo scorso febbraio sul Gruppo Ubi Banca.

Di questi – si legge nell’articolo di Giuseppe Cassella, coordinatore First Cisl Gruppo Ubi, pubblicato dal Giornale di Brescia lo scorso 27 luglio – 150 sono sportelli Ubi Banca, 55 Intesa Sanpaolo e 7 Bper Banca (l’istituto di credito che, su richiesta dell’Antritrust, dovrebbe rilevare le oltre 500 filiali nel caso l’offerta pubblica di acquisto e scambio dovesse andare a buon fine). Ma al sistema degli sportelli vanno aggiunti anche la sede bresciana di Ubi Banca di Ubi Sistemi e Servizi e quella di Ubi Leasing. Realtà d’eccellenza per il gruppo Ubi, che fanno sintesi delle competenze acquisite nel corso degli anni dall’istituto di credito nato dalla fusione tra Banca Lombarda e Bpu.

Numeri e realtà importanti per il nostro territorio che, per il solo Gruppo Ubi Banca, vedono coinvolti ben oltre 2.300 lavoratori.

In un contesto economico delicato come quello attuale, l’operazione si presenta complessa nel suo disegno e l’assegnazione delle filiali Ubi a Intesa o a Bper assume un ruolo fondamentale per evitare quelle sovrapposizioni che potrebbero determinare il ridimensionamento degli attuali organici.

Una prospettiva che, come sindacato del gruppo Ubi Banca, ci preoccupa perché andrebbe a colpire esclusivamente i lavoratori e le loro famiglie che, in questa situazione di incertezza, si interrogano su quale sarà il loro prossimo datore di lavoro se l’offerta pubblica di scambio andasse in porto: Intesa Sanpaolo o Bper Banca?

Quanti colleghi dovranno riprofessionalizzarsi, soprattutto negli uffici centrali?

I dati desunti da varie fonti indicano che circa il 70% degli attivi Ubi sono concentrati nel Nord del Paese e in maggior misura in Lombardia, un elemento particolarmente interessante se si considera il numero di filiali che operano in questa realtà ovvero la redistribuzione delle circa 530 filiali che Intesa Sanpaolo dovrà cedere a Bper.

Quello della tenuta dei livelli occupazionali è il tema che più ci preoccupa, su cui focalizzare l’attenzione e concentrare l’attività sindacale, nell’ottica di sviluppare circostanze economiche e ambientali in grado di potenziare processi sinergici a tutto vantaggio del territorio, delle aziende, delle famiglie e dei lavoratori.

Consolidare i posti di lavoro – conclude Cassella –  diventa essenziale per un territorio che, colpito nel suo profondo dalla pandemia Covid-19, deve far ripartire le tantissime attività economiche ancora in forte difficoltà e recuperare le quote di mercato perse in questi quattro mesi di emergenza”.

Comunicazione First Cisl Lombardia