25 novembre, insieme per la libertà di espressione

Il Coordinamento Donne, Politiche di Parità e di Genere First Cisl Lombardia, vuole celebrare questa triste ricorrenza, rivendicando con forza la nostra libertà di espressione.

In quest’ultimo periodo, infatti, il diritto fondamentale di parola e di opinione, sembra essere messo fortemente in discussione, soprattutto laddove è una donna che coraggiosamente decide di combattere e far sentire la sua voce.

Almaas Elman, giovane attivista somala che lottava per la pace,  Boge, la più grande e pacifica guerriera etiope che le spose bambine abbiano mai avuto, sino ad arrivare a Daniela Carrasco, torturata ed impiccata in Cile soltanto per essere diventata un simbolo di protesta, senza neppure parlare: il suo nome d’arte, infatti, era “il mimo”, sono soltanto gli esempi più noti di donne messe a tacere per sempre!

Ma insieme a loro restano tante donne scomparse, torturate, violentate ed uccise soltanto per aver deciso di “parlare”, di esprimere la loro opinione, anche se contraria al regime o, in ultima analisi, al pensiero maggioritario che cerca pericolosamente di diventare “unico”.

Potremmo, infatti, pensare che la repressione di una libera espressione contraria all’autorità, sia normale in un Paese nel quale vige un regime, anziché la democrazia.

Ma allora dobbiamo interrogarci su cosa è accaduto a Liliana Segre, la nostra senatrice sopravvissuta all’olocausto e da allora portatrice di questa memoria, veicolando un messaggio di amore anziché di odio.

Le minacce ricevute dal momento in cui ha proposto una Commissione straordinaria di contrasto ai fenomeni di intolleranza, la conseguente necessità di assegnarle una scorta, sono il segno più tangibile di quanto stia diventando pericoloso “parlare”. In un Paese come il nostro, che ha fatto della dialettica una risorsa per la democrazia, reprimere la diversità di opinione con la minaccia è un sintomo di ignoranza, di odio, di insofferenza e soprattutto l’ennesimo tentativo di mettere a tacere una donna.

L’attacco da parte dei “leoni da tastiera” è sistematico non appena una donna si dichiara contraria ad un determinato pensiero, qualunque esso sia, a qualunque parte politica appartenga, ed il metodo utilizzato resta sempre lo stesso: frasi oscene, volgari e sessiste, minacce ed intimidazioni, finalizzate a “sistemare la donna al suo posto”.

Nella Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, noi di First Cisl Lombardia, vogliamo gridare la nostra solidarietà a  tutte coloro che, oltre a subire una violenza fisica, economica e psicologica, decidono comunque di parlare e far sapere che esistono. Ma vogliamo anche dar voce a chi non ce l’ha mai avuta ed a chi l’ha persa.

A tutte queste donne diciamo con forza che il nostro sindacato continuerà a “parlare” per loro, ricordando a tutti quanti che soltanto noi possiamo decidere quale sia il nostro posto.

Buon 25 novembre a tutte le donne!

Coordinamento Donne e Politiche di parità e di genere First Cisl Lombardia