Quel Filo teso tra Fiesole e Barbiana

Si è conclusa a tarda notte, dopo lunga ed estenuante trattativa….

Quanti comunicati sono iniziati così, ma è un’altra la storia che vogliamo condividere con voi; è il racconto dei due giorni del percorso   “QUEL FILO TESO TRA FIESOLE E BARBIANA” che ha coinvolto i componenti delle Segreterie Territoriali della Lombardia e della Segreteria Regionale, per fare gruppo e ripercorrere insieme i valori fondanti dell’azione sindacale, che è fondamentalmente un’azione sociale.

Tutto si è svolto tra il centro Studi della Cisl Nazionale a Fiesole, la mattina di lunedì 18 e martedì 19 e, la visita alla canonica di Barbiana e al Villaggio “La Brocchi”, nel pomeriggio di lunedì.

Il tempo ci ha sicuramente aiutato: no, non c’era il sole ma cielo coperto e scrosci d’acqua, ma queste condizioni climatiche hanno fatto si che sia stato più facile per tutti noi, mentre percorrevamo la strada che si inerpicava verso la chiesa di Barbiana, capire e comprendere quanto, la nuova obbedienza ricevuta dal Vescovo, fosse un allontanamento, un esilio forzato.

Da uomo di cultura, proveniente da una famiglia agiata, agnostica e anticlericale, lui ateo si accosta alla religione e diventa sacerdote che, dopo il periodo trascorso a San Donato di Calenzano, durante il quale scriverà “Esperienze pastorali” sarà considerato scomodo, contro corrente, fastidioso; questo determinerà il trasferimento nella piccola frazione di Barbiana.

Mandato per essere dimenticato, ha trovato in quelle lande, condividendo la povertà dei pochi abitanti, donandosi agli ultimi, il terreno fertile per essere ricordato, sempre avversato da una certa chiesa che lo ha riabilitato definitivamente con la visita a Barbiana nel 2014 di Papa Francesco.

Non guardiamo don Lorenzo disincantati: osserviamo la sua opera inserita nel suo tempo, nel suo contesto sociale: da poco più di un decennio era finita la Seconda guerra mondiale, la divisione tra comunisti e democristiani era forte, la Chiesa era vista prima di tutto come potere, la pratica religiosa era forte, il mondo economico stava passando da agricolo a industriale, la società stava profondamente cambiando.

Il centro studi della Cisl di Firenze preparava i nuovi sindacalisti, la formazione era continua, ogni corso durava da ottobre a maggio: era impossibile non entrare in contatto con l’esperienza di Barbiana, avendo le due realtà molti valori in comune, ed essendo relativamente vicine, distando a trenta chilometri l’una dall’altra.

Ritornando da Barbiana abbiamo fatto tappa al villaggio “La Brocchi” dove Michele Gesualdi, che aveva vissuto con Don Milani, prima sindacalista e poi presidente della Provincia di Firenze, domandandosi di chi fosse quello stabile ormai ridotto a un rudere e come sarebbe stato possibile utilizzarlo,  ha fatto si che ci si interessasse e ci si prendesse cura in particolare dei rifugiati e degli immigrati, occupandosi dell’accoglienza e dell’integrazione sociale e lavorativa, ancora una volta a favore degli degli ultimi.

Alla presentazione della mostra “Gianni e Pierino” tenuta al Centro Studi Cisl di Firenze nel 2018 venne detto che nessuno di noi è paragonabile a don Lorenzo. Ci consoliamo ripetendo la sua affermazione: «Guai se vi diranno: il Priore avrebbe fatto in un altro modo. Non date retta, fateli star zitti, voi dovrete agire come vi suggerirà l’ambiente e l’epoca in cui vivrete. Essere fedeli a un morto è la peggiore infedeltà».

Per don Lorenzo, il tempo era dono, era prezioso non doveva essere sprecato: non si poteva pensare solo a sé stessi, si doveva donarsi agli altri e, per chi non fosse consacrato, c’erano solo due modi: il sindacato o la politica.

La conoscenza era potere da condividere, non una cosa da conservare gelosamente ed usare per fini personali.

Le scelte erano fatte per ottenere ciò che fosse giusto non valutando se fossero convenienti o opportune.

Non si doveva per forza essere come altri, non partiva dal presupposto “siccome lo fanno anche loro” ma parlava a quella gente, che viveva in quel momento, in quel contesto.

“Le possibilità di imitazione sono infinite; possiamo seguire ancora l’invito di don Lorenzo” venne detto durante la presentazione del 2018: vale anche per noi, sindacalisti di First Cisl Lombardia, che abbiamo avuto la possibilità di fare questo cammino?

Marco Longhi

Comunicazione First Cisl Lombardia