Rinnovo Ccnl, ripreso il confronto

Ieri, 23 settembre, sono ripresi gli incontri tra sindacati e Abi per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro. Numerosi i temi sul tavolo, tra i quali: l’istituzione di una cabina di regia per
le ricadute dell’innovazione tecnologica sui lavoratori, la ridefinizione delle declaratorie professionali, la formazione quale leva strategica, la questione dei diritti e delle tutele e, non
ultimo, la rivendicazione retributiva.
I sindacati hanno chiesto un’accelerazione dei lavori del tavolo, a cominciare dalla definizione del ruolo effettivo che dovrà avere la cabina di regia.
Il segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani ha incentrato il suo intervento sul tema della difesa dell’occupazione. Ha sottolineato che, in un trend di continua diminuzione del
personale e del costo del lavoro, non è giustificabile un ulteriore sacrificio da parte dei lavoratori.
A tal proposito Colombani ha chiesto la certificazione delle uscite effettive del personale; non è infatti accettabile che queste siano sistematicamente superiori agli esuberi previsti dai piani
industriali delle singole aziende.
“Il primo punto sul quale l’Abi deve fare chiarezza è quello della certificazione delle uscite, sistematicamente superiori agli esuberi previsti dai piani industriali”, sottolinea Colombani.
“Nessun discorso serio sull’occupazione è possibile senza conoscere la reale consistenza degli organici dei gruppi. Per questo abbiamo chiesto che sia reso noto il numero complessivo delle
uscite maturate negli ultimi 8 anni”. Secondo Colombani “il trend di riduzione degli occupati che ha contraddistinto gli ultimi anni non può continuare: dal 2007 al 2018 il costo del personale è
sceso da 27 miliardi e 400 milioni di euro a 22 miliardi e 700 milioni. Secondo Bankitalia, inoltre, nel 2007 i i lavoratori del settore bancario erano 344mila, mentre alla fine del 2018 risultano
274mila. Tagliare ancora non ha senso”.
Quanto alla cabina di regia sull’innovazione digitale, “il suo ruolo non può essere circoscritto alla valutazione ex post degli effetti che si verificano nei gruppi. Per incidere veramente – aggiunge
Colombani – è necessario che il nuovo organismo apra spazi negoziali a livello nazionale per gestire il cambiamento”.
Sulla volontà espressa dall’Abi di chiudere la trattativa entro il 31 dicembre Colombani avverte che “non ci accontentiamo di generiche assicurazioni: vogliamo risposte concrete altrimenti
reagiremo con fermezza”.

Comunicazione First Cisl Lombardia