Banco Bpm, revocato lo sciopero. Merlini, adesso occorre dare concretezza alla partecipazione

Nell’ambito del tentativo di conciliazione in materia di sciopero previsto dalla legge, tenutosi presso l’apposita commissione paritetica in sede ABI, OO.SS. e Azienda hanno ravvisato la possibilità di un approfondimento per cercare soluzioni condivise ai temi oggetto della mobilitazione.

Il protocollo che ne è scaturito, rafforza e valorizza la centralità delle relazioni sindacali come modalità di confronto costruttiva e continuativa e ristabilisce pertanto il pieno riconoscimento della funzione rappresentativa di queste OO.SS.; tutto ciò ha consentito la revoca dello stato di agitazione.

“L’auspicio è che l’impegno a definire entro il 31 ottobre un accordo aziendale sulle politiche commerciali e sull’organizzazione del lavoro, in coerenza con l’accordo nazionale in materia siglato in Abi nel febbraio dello scorso anno, dia concretezza alla partecipazione organizzativa del personale nella vita del terzo gruppo bancario italiano e apra la strada al futuro ingresso dei rappresentanti dei lavoratori nelle funzioni aziendali di controllo della banca e, perché no, anche alla possibile istituzione di una commissione bilaterale per la verifica delle politiche commerciali e dei sistemi premianti”: è il commento del segretario nazionale di First Cisl, Pierpaolo Merlini, a margine della sigla del protocollo tra azienda e sindacati che nella tarda serata di ieri ha consentito di scongiurare l’indizione dello sciopero nel Gruppo Banco Bpm.

“Le azioni correttive individuate per le principali problematiche sollevate unitariamente dal sindacato – spiega Guglielmo Sarlo, responsabile First Cisl del Gruppo Banco Bpm – dovranno tradursi in atti concreti da parte aziendale, ma il protocollo ora siglato riapre la via ad una effettiva bilateralità delle relazioni tra banca e rappresentanti dei lavoratori. Da tempo chiedevamo che venisse messo freno alle pressioni commerciali sulla rete di vendita, che si fermasse la reiterazione di provvedimenti disciplinari sproporzionati ai fatti contestati e che venissero sciolti i nodi della riorganizzazione di Sgs, così come domandiamo garanzie sul futuro di Profamily e di chi si occupa della gestione degli Npl. Inaccettabili erano inoltre le disapplicazioni di alcune voci del contratto aziendale e del contratto nazionale”.

Comunicazione First Cisl Lombardia