Ubi, no a esternalizzazione attività e personale, bene volontarietà esuberi

Avviata la procedura relativa a “Aggiornamento Piano Industriale 2019-2020, comprensivo della Fusione per incorporazione delle cd. ‘Bridge Banks’: NBM S.p.A., NBEL S.p.A.  e NCRC S.p.A”.

“Ribadiamo la nostra contrarierà a cessioni ed esternalizzazioni. Siamo pronti a percorrere anche vie innovative, ma vanno salvaguardati attività e posti di lavoro”: è quanto dichiara Riccardo Colombani, della segreteria nazionale di First Cisl, a conclusione del primo confronto in merito al piano industriale di Ubi dopo l’acquisizione delle tre good bank Banca Marche, Banca Etruria e CariChieti.

“Siamo molto preoccupati – spiega Andrea Battistini, coordinatore di First Cisl del Gruppo Ubi – per la volontà aziendale di ridurre ulteriormente il personale ritenuto in esubero, che l’azienda ha quantificato in 1318 risorse, anche tramite l’utilizzo di strumenti quali esternalizzazioni o cessioni di attività. Pur apprezzando la scelta dell’azienda di privilegiare, in continuità col passato, la volontarietà nella gestione delle uscite, contestiamo gli strumenti che la banca intende adottare per perseguire l’efficientamento”.

“Condividiamo la preoccupazione – sottolinea Pier Paolo Merlini, segretario generale First Cisl Lombardia – mantenere gli attuali livelli occupazionali e’ fondamentale anche per tutto il territorio lombardo”.

La trattativa riprenderà mercoledì 12 luglio a Bergamo.

Comunicazione First Cisl Lombardia