Fare Banca Etica oggi, si può

“‘Fare banca’, in un momento complesso come quello attuale, è veramente difficile, per questo la sfida di Banca Etica si fa sempre più reale. Coniugare la redditività con le attese dei portatori di interessi – soci, clienti, dipendenti, ambiente, società – nel rispetto della loro dignità e dei valori di giustizia, equità e sostenibilità, oltre che un dovere diventa un obbligo. Un modo di pensare la società diverso dall’individualismo e dal profitto a ogni costo che caratterizza la società odierna”. Questo il commento di Maria Assunta Bonfanti, della segreteria First Cisl Lombardia, a margine dell’Assemblea Ordinaria della Banca Popolare Etica tenutasi lo scorso 13 maggio a Torino – presso la Sede del Gruppo Abele – in contemporanea con Santiago de Compostela (Spagna).

Nel corso dei lavori, l’Assemblea ha approvato il Bilancio e rinnovato il Comitato Etico che, oltre a funzioni consultive e propositive, svolge un ruolo centrale nello sviluppo della banca nell’ambito di criteri di eticità.

La Banca chiude il Bilancio 2016 con numeri di tutto rispetto: utile netto di 4,318 (milioni di Euro), utile più alto di sempre; raccolta in aumento (+15%) a 1,227 (miliardi di Euro); sofferenze pari all’1% su una media di sistema che si attesta al 4,8%; finanziamenti erogati (+12%) per 972 (milioni di euro).

Durante l’esercizio, la Banca ha esteso la partecipazione al 51% di Etica Sgr, liquidando la parte di capitale sociale in possesso di aziende di credito che, per legge, non possono più definirsi “aziende cooperative” in quanto trasformatesi in società per azioni.

Il presidente Ugo Biggeri, ha sottolineato come la modifica del testo unico bancario all’Art 111 bis definisce – per la prima volta nel nostro ordinamento – la finanza etica e sostenibile secondo i principi di giustizia, responsabilità, democrazia economica, efficacia ed efficienza, coerenza riconoscendo il lavoro pioneristico e sperimentale di Banca Etica.

In concomitanza con i lavori assembleari sono stati avviati dei “cantieri” per la definizione del piano strategico 2018-2020, che terranno conto dei fattori ambientali del settore (complessità normativa e bassa redditività), del progetto di disintermediazione digitale e delle trasformazioni sociali (erosione del welfare pubblico). Altro tema sul quale lavorare quello della partecipazione, argomento particolarmente sentito da First Cisl.

Comunicazione First Cisl Lombardia