Welfare: previdenza complementare e fondi di assistenza aziendali

Uno dei temi – forse il più importante – che caratterizzerà sempre più il mondo del lavoro, anche per il prossimo futuro

La discussione che nasce all’interno del tavolo negoziale in occasione della presentazione dei Piani industriali, che le banche presentano quasi giornalmente – troppo spesso revisionati al ribasso in corso d’opera – non potrà più prescindere da questo argomento. In un’ottica di allungamento delle aspettative di vita, con la prospettiva di dover lavorare fino a 67/70 anni e con la continua contrazione delle risorse pubbliche a favore di pensioni e sanità, la previdenza complementare e i fondi di assistenza aziendali diventano fondamentali.
Diventa quindi imprescindibile attivare “vere” politiche occupazionali che consentano alle nuove generazioni di trovare lavoro, di essere parte attiva, in collaborazione con le aziende, di quella previdenza complementare che gli potrà permettere di andare in pensione con una rendita adeguata. In sintesi, la “complementare” unitamente alla pensione “tradizionale” Inps, deve servire per continuare a mantenere dignità anche durante la vecchiaia.
Strategico, tuttavia, non confondere la previdenza con la finanza, in quanto i fondi pensione hanno il solo scopo di valorizzare i risparmi dei lavoratori senza incorrere nei rischi della speculazione, devastante per l’economia reale. Non c’è welfare e non può esserci “sistema” senza lavoro. Su questo dovrebbe aprirsi la riflessione, di tutti noi.

Comunicazione First Cisl Lombardia