Mettiamo il caso che fosse vero ……….. l’INPS che fa?

Agenzie di Assicurazione in gestione libera – per noi “settore Appalto”

Riassumiamo, caso mai ce ne fosse bisogno, l’intricata vicenda del Contratto Nazionale dei dipendenti delle Agenzie in Gestione libera e lo facciamo al solo scopo di mettere in luce gli aspetti puramente pecuniari della questione.
In sintesi la storia parte dal 4 Febbraio 2011 giorno in cui è stato rinnovato il CCNL dell’appalto, al tavolo di trattativa partecipavano le Organizzazioni Sindacali di categoria (FIBA-CISL, FISAC-CGIL, F.N.A. e UILCA-UIL) e i rappresentanti delle associazioni datoriali (ANAPA, SNA ed UNAPASS). L’accordo di rinnovo veniva sottoscritto da tutte le parti ma, successivamente, gli organi competenti dello SNA non ratificarono mai tale accordo sfiduciando in pratica l’allora Presidente dell’Associazione che si dimise.
Le Agenzie aderenti allo SNA continuarono ad applicare il contratto precedente scaduto da molti anni.
Verso la fine del 2014, mentre si era alle fasi finali della trattativa del successivo rinnovo del CCNL per le Agenzie in Appalto (così definite in ambiente assicurativo) lo SNA che, con il suo nuovo Presidente Claudio Demozzi, decise di non partecipare alla trattativa, firmò, il 12 Novembre 2014, un nuovo CCNL (quindi non un rinnovo) con due organizzazioni sindacali FESICA-CONFAL – Federazione Sindacati Industria Commercio e Artigianato (si occupa di colf, badanti, personale addetto alle pulizie) e FISAL-CONFSAL- Federazione Italiana Sindacati Autonomi Lavoratori Stranieri.
Sottolineiamo, ancora una volta, che queste due sigle sono sconosciute nell’ambiente assicurativo, non hanno mai presentato una piattaforma rivendicativa negoziale, non hanno mai partecipato ad una trattativa di settore e questo contratto, manco a dirlo, è fortemente penalizzante per i lavoratori.
A Genova, dopo un’ispezione, è stato emesso un verbale congiunto di INPS e Direzione Territoriale del Lavoro nel quale, in sostanza, veniva stabilito che il CCNL di riferimento era quello firmato dalle Organizzazioni Sindacali di categoria più rappresentative individuate proprio in FIRST-CISL, FISAC-CGIL, F.N.A., UILCA-UIL e pertanto se gli Agenti volevano applicare un contratto diverso per non essere sanzionati avrebbero dovuto applicare le tabelle retributive del contratto ANAPA
Veniamo, quindi, all’aspetto puramente pecuniario.
Non avendo strumenti per verificare, prendiamo per buone le cifre rivendicate con orgoglio dal Presidente Demozzi che dichiara:
Le Agenzie aderenti allo SNA (Sindacato Nazionale Agenti) sono 7.000, il risparmio per questi associati, derivante dall’applicazione del CCNL dello SNA, ammonta complessivamente a 80.000.000 di euro.
Molto bene, prendiamo quindi per buone queste due cifre e facciamo qualche calcolo aritmetico:
gli 80 milioni di euro rappresentano il risparmio sulle retribuzioni dei dipendenti sui quali si sarebbero versati i contributi previdenziali pari al 33% quindi facendo il calcolo sono 26.400.000 euro in meno di contributi nelle casse dell’INPS.
Facendo la media delle sanzioni emesse dall’INPS di Genova, dove ha fatto un buon numero di ispezioni, la media risulta essere di 10.250 euro che moltiplicato per il numero degli aderenti allo SNA che sono 7.000 portano ad una sanzione complessiva di 71.750.000 euro.
Il gettito complessivo per le casse dell’INPS ammonterebbe pertanto a € 98.150.000.=
Invece, il gettito fiscale per l’Ufficio delle Entrate a quanto ammonterebbe? Si tratta o no di evasione fiscale? … e per quanto riguarda le addizionali comunali e regionali? La questione meriterebbe anch’essa di essere studiata.
Tutto ciò per dire agli Agenti che, a parte le cause di lavoro che potrebbero arrivare nel tempo, conviene applicare il contratto SNA? Ma soprattutto perché mai gli Ispettori dell’INPS non svolgono le ispezioni in tutte le regioni ed i territori? Le casse dell’INPS tutto sommato non sono poi così vuote come ci raccontano giornali, telegiornali e talk show?
La capo ispettrice dell’INPS di una provincia ligure ha risposto ad un nostro Dirigente Sindacale che la invitava ad intervenire: “a noi interessa che siano rispettati i minimali” (?)
Quindi potremmo pensare di fare un accordo con i datori di lavoro, versiamo i minimali ed il resto ce lo dividiamo, intanto l’INPS è interessata solo ai “minimali”. Potrebbe essere un’idea, perché no!

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