Bcc, in gioco la centralità del Contratto collettivo nazionale di lavoro del Credito Cooperativo

La decisione unilaterale assunta da Federcasse di sospendere il confronto sul sistema di classificazione del personale e sui profili professionali, abbandonando di fatto il tavolo della trattativa, rappresenta un precedente pericoloso all’interno di un sistema di relazioni sindacali che nel tempo aveva prodotto sostanzialmente buoni risultati.

Ne abbiamo dato puntuale notizia alle lavoratrici e ai lavoratori del Credito Cooperativo con il comunicato unitario delle organizzazioni sindacali del 20 marzo scorso.

È importante ricordare come il negoziato avesse preso le mosse da un preciso impegno contrattuale; infatti, l’art. 23 dell’Accordo di rinnovo del Ccnl 11 giugno 2022 prevedeva l’istituzione di una Commissione nazionale finalizzata a provvedere (entro il 31 dicembre 2022) ad “aggiornare, adeguare e innovare il sistema di classificazione del personale ed i profili professionali regolati dal presente Ccnl”, con l’obiettivo dichiarato di “valorizzare le lavoratrici e i lavoratori tramite il loro sviluppo personale e professionale”.

La risolutezza di Federcasse di abbandonare il tavolo è una presa di posizione in netto contrasto con le dichiarazioni, più volte rilasciate alla stampa, di un credito cooperativo particolarmente attento al capitale umano e soprattutto rivolto a valorizzare le professionalità dei propri lavoratori.

Come First Cisl siamo delusi di questo atteggiamento minimalista, e forse poco responsabile, che Federcasse ha volutamente assunto in questa particolare circostanza.

Un vero e proprio schiaffo a quelle lavoratrici e quei lavoratori del Credito Cooperativo che, per effetto delle trasformazioni dei modelli organizzativi e dell’introduzione di nuovi compiti e responsabilità, hanno acquisito nuove professionalità e nuove competenze che da troppo tempo ormai (oltre 13 anni) attendono adeguati riconoscimenti attraverso il Contratto collettivo nazionale di lavoro di settore.

È necessario allora concludere presto il confronto a livello nazionale, per poi trasferire il resto della materia, quello riguardante i profili professionali derivanti da nuovi e specifici assetti organizzativi, alla contrattazione di secondo livello.

Impedire un aggiornamento del Ccnl su questi temi, sottraendone contenuti, come in questo momento starebbe avvenendo per l’atteggiamento dilatorio di Federcasse, significherebbe innanzitutto ridimensionare il valore del rinnovo contrattuale del 2022, farebbe venir meno la centralità del Ccnl e con esso uno degli elementi che fa del Credito Cooperativo un sistema bancario “differente”.

Comunicazione First Cisl Credito Cooperativo

Allegato:  comunicato CooperFirst