Gatti, Federcasse: troppe regole, per le Bcc. L’Ue riconosca proporzionalità

Le regole nel settore bancario sono troppe e penalizzano il credito cooperativo. Il quadro attuale è “indietro di tre crisi” e rende difficile “accompagnare cittadini verso nuovi stili di vita”, imposti dalla transizione energetica, nei “tempi sfidanti decisi dalla Commissione Europea”. Questo il messaggio lanciato da Sergio Gatti, direttore generale di Federcasse, nel corso della tavola rotonda “Europa tra regole e crescita: la sfida per banche e assicurazioni”.

Gatti ha chiesto che venga riconosciuta una proporzionalità “strutturata” e ha puntato il dito contro la tecnostruttura europea sorda, a suo avviso, alle istanze del settore: “Le norme tecniche hanno un alto impatto sociale – ha affermato – e sono prese da parte di soggetti non democraticamente eletti e che non rispondono di queste scelte”. Ci vorrebbe un approccio diverso a monte, come quello che stanno seguendo in Gran Bretagna a pochi mesi dalla Brexit. “È l’approccio ‘kiss’ – osserva Gatti – acronimo per keep it safe and simple”, ossia non appesantire il fardello di norme sulle piccole banche.

Il contratto collettivo nazionale di lavoro e, in particolare quello del Credito Cooperativo, deve rispondere a una serie di esigenze di differenziazione normativa e funzionale anche in termini di riduzione delle diseguaglianze economiche e sociali. Non a caso, ha sottolineato il direttore generale di Federcasse, l’articolo 45 della Costituzione riconosce proprio la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità ovvero, una funzione sociale costituzionalmente protetta che ha necessità, appunto, di un apparato di norme primarie e secondarie, che il Ccnl del Credito Cooperativo assolve nella sua specificità. In questa particolare circostanza, c’è la possibilità di spingere sull’acceleratore affinché il Contratto possa essere “anche un luogo di innovazione”, un luogo di accompagnamento delle diverse transizioni. Ma non c’è transizione se non c’è un adeguamento del modo di lavorare e il Ccnl ha anche questa funzione.  È necessario trovare la capacità di generare soluzioni innovative perché anche questa è una forma di partecipazione.

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