27 gennaio Giorno della Memoria, Elena Beltrami, per non dimenticare

L’editoriale di Elena Beltrami, segretaria First Cisl Brescia, in occasione della celebrazione del Giorno della Memoria: “Per non dimenticare”.

“Mia figlia Caterina, recentemente, ha letto il famoso ‘Diario di Anna Frank’ e a scuola hanno parlato della tragedia dell’Olocausto.

A tarda giornata, e per alcune sere prima di dormire, ricordo le domande che la mia bimba continuava a pormi, con l’incredulità e lo stupore che solo l’innocenza dei 9 anni di vita può avere.

Nei frangenti in cui ho cercato le ‘parole giuste’ e le risposte più adatte da formulare nel migliore dei modi per rispondere a mia figlia, riflettevo intimamente sul fatto che, per quanto testi come il diario di Anna Frank e anche i racconti dei sopravvissuti agli stermini siano giunti a noi, il timore reale è quello che le persone stiano dimenticando o possano dimenticare.

Mi sono documentata a riguardo, scoprendo che ci sono interviste svolte non solo in Europa a giovani e che ci restituiscono dati allarmanti sull’antisemitismo e un livello d’ignoranza preoccupante: la maggior parte di giovani intervistati non aveva idea di quanti ebrei fossero morti nell’Olocausto, quasi la metà non ha saputo dire il nome di un campo di concentramento, per una buona fetta di loro l’Olocausto è stato una leggenda oppure è stato ingigantito, altri hanno affermato che è accettabile sostenere ideali neonazisti.

La ricorrenza del 27 gennaio, collegata alla liberazione del campo di concentramento di Aushwitz avvenuta lo stesso del 1945, è importante affinché il crimine peggiore nella storia dell’umanità, che risale a meno di ottant’anni fa, non svanisca dalla memoria.

Questa ipotesi sarebbe gravissima nei confronti del rispetto e della solidarietà umana che meritano tutte quelle persone che vennero uccise, tramite persecuzioni razziali e politiche, pulizia etnica e genocidi, per mano del regime nazista del cosiddetto Terzo Reich e loro alleati.

La mia riflessione oggi vuole rimarcare che non ci possiamo permettere di dimenticare la storia e parallelamente non possiamo tollerare alcuna forma di discriminazione e odio, soprattutto delle minoranze.

Un altro mio pensiero corre inevitabilmente alle tante immagini di sofferenza e distruzione che le tv e internet ci mostrano quotidianamente, terribilmente familiari a quelle che ci ha restituito l’Olocausto: volti di adulti e bambini terrorizzati, famiglie distrutte dal dolore, crimini di guerra, milioni di profughi, fame, sete, fosse comuni e di nuovo la crudeltà dell’uomo che si palesa in maniera fortissima e terribile, proprio come durante la “shoah”, che in ebraico significa catastrofe.

Infine, voglio riproporre una frase del Diario di Anna Frank che mia figlia Caterina ha scritto su un fogliettino di carta e che ha appeso nella sua cameretta: ‘Intendo restare viva, anche dopo la mia morte! E perciò sono grata a Dio che mi ha donato alla nascita il talento della scrittura, la possibilità di esprimere ciò che è in me’.

Questo pensiero scritto dalla giovane Anna, mentre nascosta da quasi due anni per fuggire allo sterminio imprimeva su un quaderno sogni, racconti e confidenze di una adolescente a cui è stata tolta tutta la libertà, fino a perdere la vita a soli 16 anni, ci dice che lasciare testimonianza di sé significa restare vivi o metaforicamente ‘non morire’.

La memoria rende liberi e scrivere, ricordare, documentarsi e parlare serve a non dimenticare a non voltarsi dall’altra parte, a non essere egoisti e superficiali: ecco perché il Giorno della Memoria è estremamente importante.”

Comunicazione First Cisl Brescia

All.: editoriale Elena Beltrami