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La banca avrebbe erogato crediti ad alcuni clienti importanti in corrispondenza all’acquisto di grosse quantità di azioni, che venivano acquistate proprio grazie a una parte di quei soldi
Operazioni “baciate” effettuate dalla Banca popolare di Bari con sette gruppi imprenditoriali hanno portato la Procura a chiedere e ottenere il sequestro di 16 milioni di euro nei confronti di Gianluca Jacobini (ex condirettore e figlio dell’ex presidente Marco: entrambi sono ai domiciliari) e dei dirigenti Nicola Loperfido e Giuseppe Marella, rispettivamente ex responsabile della Direzione business ed ex responsabile Internal auditing, nonché della stessa Popolare.
L’obiettivo, secondo gli inquirenti, era far figurare un aumento di patrimonio della banca. Le operazioni finite sotto accusa riguardano la Debar Costruzioni, la De Bartolomeo Srl, Camassambiente Spa, Giuliani Enrico, Special media international tesoro Giulia, Rovoletto Claudia e Zaccagnini Francesco. Le irregolarità commesse dai dirigenti indagati avrebbero consentito di rappresentare un situazione economico-finanziaria della BpB non veritiera, in occasione dell’ispezione della Banca d’Italia, avviata a giugno 2016 e conclusa nel novembre dello stesso anno.
Per evitare di far scoprire le operazioni baciate, i vertici dell’istituto avrebbero posto in essere comportamenti ostruzionistici, occultando agli ispettori di Bankitalia fascicoli di clienti e sottraendo informazioni utili alle verifiche.