Luigi Sbarra su La Repubblica e Il Mattino. Inflazione morde, serve un tavolo di controllo e tutela dei redditi

L’inflazione morde la vita economica del paese determinando uno stato di emergenza che va affrontato con decisione. Intervistato da La Repubblica e Il Mattino, il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, rilancia il tema chiedendo al governo di fare di più perché, come titola il quotidiano campano, “le misure di questi giorni non difendono i redditi”.

Il leader della Cisl punta sulla rapidità dei tempi. «Non possiamo aspettare l’autunno. Il premier Draghi – ha detto Sbarra al giornalista de Il Mattino Nando Santonastaso – deve aprire subito il confronto a Palazzo Chigi con le parti sociali su una nuova politica dei redditi che difenda salari, pensioni, potere d’acquisto delle famiglie. Le misure introdotte in queste settimane non bastano: vanno rafforzate estendendo ulteriormente la platea del bonus bollette, confermando in via strutturale l’abbattimento delle accise sui carburanti, elevando il prelievo sui super-profitti energetici e redistribuendolo totalmente sulle fasce deboli, insieme all’extra-gettito Iva. Vanno introdotti nuovi strumenti che permettano alle fasce deboli acquisti in esenzione Iva e vanno detassati i “fringebenefits” contrattuali fino a mille euro dagli attuali 258 (…) Dobbiamo costruire un accordo che rilanci le retribuzioni, metta sotto controllo prezzi e tariffe pubbliche, abbattendo il cuneo fiscale sul lato del lavoro e redistribuendo il carico dell’Irpel a sostegno delle fasce medio-popolari degli occupati e dei pensionati. Vanno poi defiscalizzati i frutti della contrattazione e costruita una nuova previdenza più inclusiva e sostenibile che assicuri una terza età dignitosa a tutti, a partire da giovani e donne».

La giornalista de La Repubblica Rosaria Amato ha posto la questione del costante rialzo dell’inflazione che ha raggiunto i livelli di quarant’anni fa quando si parlava di scala mobile. «L’inflazione – ha rimarcato Luigi Sbarra – è la tassa più iniqua, perché pesa di più su chi ha di meno. Riduce il potere di acquisto in maniera insostenibile per i redditi più bassi e in maniera quasi impercettibile per i redditi più alti. Ma è sbagliato pensare a meccanismi automatici come lo era la scala mobile che, come predicava Ezio Tarantelli, innescava una rincorsa salariale ed una spirale inflattiva ancora più pericolose. La strada da seguire è invece quella di un accordo per una nuova stagione di politica dei redditi».

La Repubblica ha fatto notare che per sostenere le misure proposte dal segretario generale della Cisl servono ingenti risorse. “La lotta all’evasione fiscale potrebbe garantirle: secondo lei si sta facendo abbastanza?”, ha chiesto la giornalista Rosaria Amato. Nel rispondere Luigi Sbarra ha evidenziato che «i numeri li ha dati la stessa Agenzia delle Entrate: appena il 21% dei contribuenti con redditi oltre i 29mila euro lordi paga più del 71% dell’Irpef, solo l’1,21% dichiara più di 100mila euro, siamo davanti a un fenomeno di evasione di massa di più di cento miliardi ogni anno. Bisogna rafforzare il personale delle agenzie fiscali, introdurre un vero sistema all’americana di contrasto di interessi per combattere l’evasione dell’Iva, le frodi e l’elusione fiscale, tassare di più la rendita. Tutto ciò che viene ricavato dalla lotta all’evasione deve servire a ridurre le tasse».

Nella sua intervista Il Mattino ha chiesto al leader della Cisl “Che ne è stato della sua proposta di un nuovo patto sociale con governo e aziende per sostenere la ripresa?” «Mi pare che anche alcuni leader dei partiti che sostengono il governo convergano oggi sulla necessità di un accordo organico. Questo resta il tempo della responsabilità e della coesione sociale, un obiettivo su cui incalza costantemente il Capo dello Stato. Solo con un grande patto sociale tra istituzioni e parti sociali sarà possibile tornare a crescere ed affrontare le grandi sfide che attendono il Paese, conquistare uno sviluppo sostenibile e inclusivo, costruire una società più libera e sicura, fondata sulla centralità».

Fra i tanti argomenti affrontati dalle due interviste spazio anche al rapporto Pnrr-Mezzogiorno. «La crescita del Mezzogiorno – ha detto in conclusione Luigi Sbarra a Nando Santonastaso de Il Mattino – è nell’interesse di tutto il Paese. Per questo c’è bisogno di un campo d’azione largo, concertato, che coinvolga tutti gli attori sociali, economici e istituzionali. Il rialzo delle materie prime, inflazione e guerra rappresentano una grave incognita sull’attuazione dei Pnrr soprattutto nelle regioni meridionali. Occorre una verifica puntuale ed una vera governance partecipata, a partire dai patti territoriali per lo sviluppo e la legalità per accelerare i tempi di realizzazione dei progetti, accrescere trasparenza e qualità di spesa, mettere in campo buone flessibilità negoziate e superare gli ostacoli amministrativi e burocratici, primo fra rutto la carenza di personale adeguato negli enti locali».