Le banche continuano a chiudere. Da gennaio a fine settembre 2025 altri 268 sportelli hanno cessato la loro attività. Sono adesso 3.419 i comuni a secco di servizi bancari e con il risiko bancario in corso il dato è destinato a peggiorare. Quella che è diventata un’autentica emergenza trova risalto lungo tutta la penisola nelle pagine della stampa nazionale che rilancia l’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria elaborato dalla Fondazione Fiba di First Cisl.
“No della First Cisl a Bpm-Credit Agricole, occupazione a rischio” titola Ansa. Stessa impostazione per Askanews: “First Cisl: no deciso aggregazione Credit Agricole Italia-Bpm, gravi rischi occupazione”. Per AdnKronos “Banche: First Cisl, in 9 mesi chiusi 268 sportelli, risiko accelera fuga dai territori”. Anche per Italpress “Chiusi 268 sportelli da inizio anno, risiko accelera fuga dai territori”. Nel rilanciare una nota de Il Sole 24 Ore Radiocor, Borsa Italiana scrive: “Banche: First Cisl, in 9 mesi altri 268 sportelli chiusi, risiko aumenta chiusure”.
Non cambia l’approccio dei principali quotidiani italiani al disimpegno delle banche. “Desertificazione bancaria in aumento: chiusi 268 sportelli nei primi nove mesi del 2025”, titolano la Repubblica e La Stampa. Simile l’impostazione del Corriere della Sera e de Il Messaggero che rispettivamente scrivono: “Banche, in nove mesi chiusi 268 sportelli”, “Banche, chiusi 268 sportelli nei primi nove mesi dell’anno”. Per Avvenire “il risiko bancario aggrava la desertificazione”. Anche Il Tempo e Qds evidenziano “Desertificazione bancaria in aumento con il risiko”.
La revisione della rete commerciale, che vede da tempo impegnate le banche, ha nel risiko un ulteriore alleato per ridefinire la loro presenza sul territorio. I processi di aggregazione, che sono tornati vivacizzare il settore, il tema della desertificazione bancaria. Alcune testate giornalistiche valorizzano i due aspetti nella loro titolazione. “No della First Cisl a Bpm-Agricole, occupazione a rischio” scrivono La Nazione, Corriere dello Sport, Tuttosport, Quotidiano Nazionale, Il Giorno, il Resto del Carlino, La Gazzetta del Mezzogiorno.
E ancora Teleborsa e Il Secolo XIX con “Desertificazione bancaria in aumento: chiusi 268 sportelli nei primi nove mesi del 2025”. “Banche, chiusi 268 sportelli in nove mesi: cresce la desertificazione del credito” titola La Discussione. “Avanza il deserto degli sportelli” sintetizza il Corriere del Veneto. Di autentico “Declino bancario” con un’Italia “senza sportelli, territori svuotati e coesione a rischio” rimarca nel suo titolo Le Cronache Lucane.
Economy Magazine sottolinea come la fuga delle banche abbia già elevato a “oltre 3.400 comuni senza filiali e più di 11 milioni di persone a rischio esclusione finanziaria. La Lombardia epicentro della concentrazione, mentre il digitale non basta colmare il vuoto”. Euroborsa titola: “Banche, la mappa della desertificazione, 3.419 comuni senza sportelli e nuove chiusure in arrivo con il risiko”. Borsa&Finanza rilancia il tema dell’esclusione finanziaria accelerata dalla chiusura degli sportelli e dal risiko bancario che avanza. Citywire valorizza un altro dato del report della Fondazione Fiba che certifica come altri 38 comuni italiani siano rimasti, nell’ultimo trimestre, senza agenzie bancarie. Nel suo titolo SimplyBiz rilancia le considerazioni del Segretario generale nazionale First Cisl, Riccardo Colombani: “Risiko, battaglia per il risparmio degli italiani”. Accomunati dalla stessa visione Distretto Economico, Lombardia Live 24, TeleCittà Tv e ViPiù che titolano “Nei primi nove mesi del 2025 le banche italiane hanno chiuso 268 sportelli, un calo dell’1,4% rispetto alla fine del 2024”.
Anche Il diario del lavoro, Tiscali News, il Nordest, la Gazzetta di Mantova, Alto Adige, Brescia Oggi, Giornale Trentino, Il Giornale di Vicenza, L’Arena, La Prealpina. Anche Affari Italiani, Firstonline, Prima Pagina News, Soldi365.com fanno risaltare come una fusione Credit Agricole-Bpm metta a rischio chiusura un’ulteriore centinaia di filiali bancarie.
Accomunati da un taglio più locale altri organi d’informazione che mettono in evidenza gli effetti negativi per le comunità generate dalla desertificazione bancaria. “First Cisl Sportelli bancari Veneto penalizzato” scrive Il Mattino di Padova, Il Piccolo rilancia “L’allarme Cisl: a rischio centinaia di sportelli”, per La Nuova del Sud: ì“Banche in fuga, altri quattro comuni lucani restano senza accesso al credito”. “Sportelli bancari, Veneto penalizzato” rimarcano La Tribuna di Treviso e La Nuova di Venezia e Mestre. Netta La Voce di Rovigo: “Spariscono sempre più sportelli”.
L’edizione di Genova de la Repubblica estrapola i dati liguri dell’analisi della Fondazione Fiba di First Cisl titolando “Desertificazione bancaria, in Liguria il 57,7 per cento dei comuni è senza sportello”, aggiungendo che “con l’integrazione Banco Bpm-Credit Agricole Italia il conto potrebbe essere salato e in regione si rischiano tagli pesanti”. Liguria Biz Journal segnala che, nei primi nove mesi dell’anno, la regione registra una flessione di – 1,8% degli sportelli bancari operativi. Caserta News si occupa del “caso di Trentola Ducenta: 20mila abitanti senza uno sportello”.
In tutta Italia la stampa dà ampio spazio alle risultanze del consueto e puntuale report della Fondazione Fiba di First Cisl rilanciando le considerazioni del Segretario generale nazionale First Cisl, Riccardo Colombani, sul tema della desertificazione. “Il risiko sta modificando la geografia del sistema bancario italiano. Gli effetti sui territori iniziano già a manifestarsi con evidenza. Dopo l’acquisizione di Popolare di Sondrio, il Gruppo Bper ha annunciato la chiusura di 90 sportelli – dice Colombani – Le conseguenze di un’integrazione tra le reti di Crédit Agricole Italia e Banco Bpm potrebbero essere però molto più gravi. Un’operazione straordinaria tra queste due banche porterebbe infatti alla costituzione della terza rete per numero di filiali, con sovrapposizioni rilevantissime in alcuni territori che fornirebbero il pretesto per nuovi pesanti tagli all’occupazione. È una prospettiva alla quale ci opponiamo con decisione. Una nuova ondata di chiusure che si andrebbe ad aggiungere a quelle già programmate da altre banche entro la fine dell’anno. In questo modo verrebbero penalizzate ulteriormente le fasce più deboli della popolazione e le piccole imprese, che da anni soffrono per la restrizione del credito. Va valutato anche – aggiunge il leader dei bancari della Cisl – l’impatto del ridimensionamento e di una possibile futura chiusura della sede legale di Crédit Agricole Italia a Parma: gli studi portati avanti dalla Fondazione Fiba dimostrano che vi è un nesso causale tra il depauperamento delle economie dei territori e processi di desertificazione bancaria che, accanto alla rete commerciale, investono le sedi legali delle banche”.
“Il risiko si configura sempre più come una battaglia per il risparmio degli italiani, vero oggetto del desiderio delle banche, che su di esso puntano per sostenere i ricavi attraverso il flusso delle commissioni, in un momento segnato dalla discesa dei tassi e dalla conseguente erosione degli interessi netti. Non è un caso che le operazioni finora andate in scena, sia quelle riuscite che quelle naufragate, come Unicredit-Banco Bpm, puntino a rafforzare la presa sulla Lombardia, la più ricca delle regioni italiane. Viene così smentito il teorema secondo cui la desertificazione bancaria sarebbe diretta conseguenza dello spopolamento delle aree interne e della contrazione delle attività economiche che ne deriva. Lo dimostrano peraltro – conclude il Segretario generale nazionale First Cisl – anche i dati relativi ad alcune grandi città, che dalla fine del 2021 al 30 settembre 2025 hanno registrato una percentuale di chiusure superiore alla media nazionale”.
Qui il 14° report dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria di First Cisl aggiornato al 30 settembre 2025
Qui tutti i dati e i grafici descrittivi della desertificazione bancaria in Italia, a cura di Fondazione Fiba

