First Cisl e le altre organizzazioni sono fortemente preoccupate per la vertenza Irca. Come riporta il sito First Cisl Sicilia, senza il rifinanziamento del Fondo di rotazione per l’Artigianato il Piano industriale non sarà realizzabile né sostenibile.
Fabi, Fisac Cgil, First Cisl, Uilca e Ugl Credito hanno inviato una lettera al Presidente di Regione Sicilia, Renato Schifani, all’Assessore regionale all’economia, Alessandro Dagnino, all’Assessore regionale alle attività produttive, Edy Tamajo e, per conoscenza, al Dirigente generale dell’assessorato regionale alle attività produttive, Dario Cartabellotta. I sindacati evidenziando che “il completamento del processo di fusione e l’avvio della piena operatività di Irca non possono prescindere dalla garanzia di adeguate risorse, in linea con il recente Piano industriale approvato dal Cda dell’istituto. La funzione storica e strategica dell’ente, a sostegno dell’artigianato e della cooperazione siciliana e del tessuto produttivo regionale, dipende dalla solidità delle sue basi”.
“La capacità effettiva di Irca di incidere sull’economia regionale – rimarcano Fabi, Fisac Cgil, First Cisl, Uilca e Ugl Credito – è strettamente legata alla disponibilità dei Fondi di rotazione, con particolare riguardo a quello destinato all’artigianato (ex Crias). Tali fondi, strumento vitale di credito agevolato, risultano attualmente insufficienti o prossimi all’esaurimento”.
Per i sindacati “la piena sostenibilità e la credibilità del Piano industriale approvato dai vertici dell’istituto siano inscindibilmente legati a due fattori critici: il primo è l’adeguato assetto finanziario: il rimpinguamento del Fondo di rotazione, unito alla dotazione già disponibile per il Fondo della cooperazione (Ircac), costituisce l’elemento cruciale che rende credibile il piano. Senza la massa finanziaria necessaria, l’ente non porrà esercitare le funzioni primarie previste”.
“Il secondo fattore è l’adeguata gestione del capitale umano che richiede, non solo il reclutamento del nuovo personale necessario e previsto, ma anche la riqualificazione e la valorizzazione di quello già in forza, anche attraverso le progressioni di carriera. Solo garantendo congiuntamente queste risorse (finanziarie e umane) il Piano industriale potrà essere considerato un progetto realizzabile e sostenibile nel tempo”.
Le Segreterie regionali di Fabi, Fisac Cgil, First Cisl, Uilca e Ugl Credito ribadiscono che “per garantire la continuità operativa, l’efficacia del Piano industriale e, soprattutto, per rispondere alle esigenze di accesso al credito del settore artigiano e delle piccole e medie imprese siciliane, si chiede l’inserimento, nel testo della prossima Legge finanziaria 2026, di una specifica misura volta al rifinanziamento sostanziale del Fondo di rotazione per l’Artigianato di Irca (ex Crias). Tale stanziamento non rappresenta una mera spesa, ma un investimento essenziale, poiché il principio proprio della ‘rotazione’ genera nel tempo un effetto moltiplicatore che produce nuovi finanziamenti di importo notevolmente superiore allo stanziamento iniziale”.
Qui la lettera delle Segreterie regionali di Fabi, Fisac Cgil, FIRST CISL, Uilca e Ugl Credito
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