“Attualmente, nel panorama bancario italiano si stanno registrando due tendenze che avanzano inesorabili. Da un lato, l’esperienza di utilizzo delle carte di credito delude sempre più i clienti, che riscontrano processi complessi e scarsa possibilità di personalizzazione. Dall’altro, continua ad avanzare la desertificazione bancaria, con la progressiva diminuzione degli sportelli fisici nei comuni. In questo articolo analizzeremo i dati più aggiornati su questi fenomeni”. NewSicilia coniuga la desertificazione bancaria all’utilizzo dei servizi digitali. Richiamando il World retail banking report 2025 del Capgemini Research Institute, la testata on-line siciliana evidenzia che “il settore bancario tradizionale fatica a rispondere alle esigenze dei clienti più giovani e digitalizzati. Solo il 26% dei titolari di carte si dichiara soddisfatto dell’esperienza d’uso e quasi un cliente su due abbandona il processo di richiesta a causa di un onboarding troppo macchinoso (…) Le banche stanno perdendo terreno anche sul fronte della personalizzazione: pur disponendo di una grande quantità di dati, faticano a differenziarsi dai competitor più agili, come le fintech o i fornitori alternativi di carte”.
Per NewSicilia “alla crisi della customer experience si affianca un fenomeno strutturale ancora più profondo: la progressiva scomparsa degli sportelli bancari fisici. Secondo l’Osservatorio sulla desertificazione bancaria della Fondazione Fiba di First Cisl, solo nel primo trimestre del 2025 sono stati chiusi 95 sportelli in Italia. Attualmente, quasi la metà dei comuni italiani – il 42,9% – è completamente priva di una filiale, per un totale di oltre 4,6 milioni di residenti coinvolti. Il fenomeno non riguarda solo piccoli centri: anche comuni con oltre 20.000 abitanti risultano ormai desertificati. Il tutto in un Paese dove l’adozione dell’internet banking è ancora limitata – solo il 55% contro una media Ue del 67,2% – con pesanti ripercussioni soprattutto per le fasce più anziane. In un contesto in evoluzione, scegliere con consapevolezza è il primo passo per semplificare l’esperienza bancaria”.
La desertificazione bancaria continua ad essere tema di grande attualità. Colpisce il territorio italiano senza risparmiare alcuna regione. I dati sulla revisione commerciale della rete fisica delle banche sono eloquenti anche in Sicilia. “In un comune siciliano su tre non esiste uno sportello bancario. In Sicilia – come si legge sul documento programmatico disponibile sul sito di Cisl Sicilia e titolato Le proposte della Cisl per partecipare insieme al futuro della Sicilia – gli sportelli continuano a chiudere. Una gestione del cambiamento che non può non significare il rafforzamento concreto dell’occupazione e il contrasto della desertificazione bancaria in un settore che non riesce più a svolgere con efficacia la propria funzione di servizio essenziale e presidio sociale”.
Per contrastare il fenomeno della desertificazione Cisl Sicilia e First Cisl Sicilia hanno proposto “la costituzione di un Osservatorio regionale sull’attività bancaria e l’istituzione di classifiche di sostenibilità che tengano conto della presenza fisica sul territorio e/o alla realizzazione certificata di programmi di educazione finanziaria. La finalità dell’Osservatorio è quindi quella di sensibilizzare l’opinione pubblica e la classe politica sulle conseguenze che la desertificazione bancaria comporta per lo sviluppo del Paese e la tenuta del suo tessuto sociale”. È in corso un’interlocuzione con Regione Sicilia per un incontro finalizzato proprio alla costituzione dell’Osservatorio regionale sull’attività bancaria”.
Qui i dati dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria elaborati dalla Fondazione Fiba di First Cisl
Qui i dati sulla desertificazione bancaria in Sicilia