Come si legge nel sito di First Cisl Piemonte Valle D’Aosta, si è svolto ad Alessandria la riunione del Consiglio macroregionale alla presenza del segretario generale First Cisl Riccardo Colombani, del segretario regionale First Cisl Sandro Testa, dei segretari Cisl Piemonte e Cisl Alessandria-Asti, Luca Caretti e Marco Ciani.
All’inizio dei lavori, presieduti da Marco Ciani, che ha fatto gli onori di casa, è stata votata all’unanimità la proposta di reggenza della federazione della macroregione per scadenza di mandati del segretario generale, e conseguente decadenza della segreteria. Nel pomeriggio la segreteria nazionale First Cisl ha nominato reggente della federazione della macroregione Piemonte-Valle D’Aosta il segretario generale uscente, Sandro Testa, che guiderà la federazione fino all’assise congressuale della prossima primavera.
La riunione del Consiglio regionale è stata anche l’occasione per salutare Marta Mancuso, dirigente di lungo corso di First Cisl, che si è congedata dalla Federazione e dalla Cisl dopo 35 anni di militanza e storia sindacale. Marta va in pensione, ma continuerà certamente il suo impegno in Cisl. Momenti di grande emozione per tutti gli esponenti della Federazione che hanno voluto tributare a Marta tutto l’affetto e la riconoscenza per i tanti anni di attività sindacale e per il suo impegno tra le lavoratrici e i lavoratori e tra le associate e gli associati della “grande Cisl”.
“Essere sindacalista – ha detto Marta Mancuso – è per me davvero qualcosa che attiene all’essere, è qualcosa che ho dentro. È aderire con passione a valori in cui credo. Io ho aderito 35 anni fa alla Fiba, alla Cisl, perché condivido i suoi valori di mettere al centro la persona umana, la sua tutela, la sua valorizzazione. Condivido gli ideali di ‘giustizia insieme’, le idee riformatrici e solidaristiche che solo la Cisl e la nostra storia ci insegnano. E proprio perché fare il sindacalista è passione, l’impegno spesso ti totalizza e quindi credo che ad una certa età (62 anni), sia giusto rallentare un po’ il ritmo, prendersi un po’ più ‘di tempo per se’, e credo anche che sia interessante e stimolante fare e vedere anche cose nuove, qualche interesse accantonato, qualche viaggio in più, finché la salute regge… Inoltre, ho sempre sostenuto nei vari organismi che per fare crescere nuovi quadri sindacali è necessario che noi ‘over’ ci si faccia un po’ da parte. Per quanto i cambiamenti possano essere difficili e a volte anche un po’ dolorosi, sono, secondo me, necessari e salutari per l’organizzazione. Permettetemi, solo, sul finire, una piccola nota familiare: oggi voglio dire grazie anche a mio marito perché essere marito di una sindacalista è, a volte, davvero pesante. Vi porto tutti nel cuore. Vi voglio bene e come sempre viva First Cisl e viva la Cisl!”
Da tutti i presenti sono giunti i ringraziamenti a Marta per il suo lungo impegno e il suo attaccamento ai valori e alle battaglie della Cisl e per il suo esempio nei confronti dei colleghi di lavoro, del sindacato e soprattutto dei giovani sindacalisti che si sono avvicinati in tutti questi anni a First Cisl e alla Cisl.
Nel suo intervento il segretario generale Cisl Piemonte, Luca Caretti, ha parlato del difficile momento che stiamo vivendo come cittadini del mondo e si è concentrato in modo particolare su alcuni temi di carattere regionale come l’anniversario della strage di Brandizzo in tema di salute e sicurezza sul lavoro, le priorità della sanità regionale e delle crisi aziendali aperte nella nostra regione che investono migliaia di lavoratori.
Nelle conclusioni il segretario generale First Cisl, Riccardo Colombani, ha toccato numerosi aspetti dell’attualità politico-sindacale. “Le disuguaglianze nel nostro Paese – ha affermato Colombani – stanno aumentando in modo preoccupante. Per questo è necessaria una svolta sulla crescita del nostro sistema economico. In attesa del piano strutturale di bilancio, che d’ora in poi sarà settennale, il Governo è chiamato a una grande sfida: l’attuazione e lo sviluppo di politiche a lungo termine. In questa prospettiva è fondamentale finanziare lo sviluppo dell’Italia, condurre e mettere a sistema i risparmi degli italiani per rilanciare l’economia reale del Paese e finanziare le grandi transizioni. Invece, riscontriamo una totale assenza nelle strategie sociali delle banche. Ne è un esempio il fenomeno della desertificazione bancaria che non risparmia nessuno e che sta avvenendo in tutte le zone del Paese: a sud come a nord e al centro. Le banche e le assicurazioni non devono pensare solo agli utili, ma guardare anche agli aspetti sociali e al bene del Paese, che ha bisogno di crescere in modo massiccio proprio come avvenne negli anni cinquanta e sessanta. Per tutte queste ragioni, occorre cambiare visione e prospettiva e creare le condizioni di un nuovo sviluppo che abbracci l’intera società italiana”.
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