Avvenire dedica uno speciale all’Assemblea nazionale organizzativa First Cisl, svoltasi all’Ergife Palace Hotel di Roma il 14 e 15 novembre. Il reportage è del giornalista Maurizio Carucci che nel titolo dell’articolo principale evidenzia come ci sia necessità di partecipazione dei lavoratori alla vita delle aziende. “La persona al centro. Soprattutto in una fase – scrive Carucci – in cui la transizione digitale sta diventando un fattore discriminante nella vita lavorativa. In particolare nel settore bancario (…) che sta vivendo un momento delicato e anche paradossale”.
“Conti a gonfie vele – sottolinea Avvenire – per i primi cinque gruppi bancari italiani nel terzo trimestre dell’anno. Ma stretta creditizia già in corso e chiusura di 740 sportelli da settembre 2022, con un’uscita di 8.500 dipendenti (su oltre 264mila addetti). Nei primi nove mesi del 2023 Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm, Mps e Bper, dicono i dati dell’ultima analisi della Fondazione Fiba di First Cisl, hanno messo a segno un aumento dei proventi operativi del 21,8%, grazie a una crescita del margine di interesse del 56,7% rispetto allo stesso periodo del 2022 e nonostante un leggero calo (- 2,7%) delle commissioni. Stabili i costi operativi (- 0,3%), in ulteriore riduzione il costo del personale (- 1,1%). Di qui il fortissimo aumento degli utili (+ 78,6%) e l’ulteriore riduzione del cost/income (42,5%)”.
Dalle cifre eloquenti ai temi della tavola “Lavoro e capitale, quali opportunità attraverso la partecipazione dei lavoratori?”. Nel suo intervento il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra “si è detto soddisfatto per i risultati ottenuti nelle assemblee e nei gazebo sul tema della partecipazione dei dipendenti nella gestione delle imprese: «Siamo ormai al traguardo: il 28 novembre depositeremo i moduli che contengono i tanti consensi raccolti. Abbiamo ricevuto un gran numero di adesioni tra lavoratori e cittadini e molti apprezzamenti da autorevoli esponenti del mondo accademico, della politica e delle imprese»”.
«A muoverci, all’inizio del cammino, è stata l’ambizione di dare finalmente concreta attuazione all’articolo 46 della Costituzione. È stata la convinzione che la partecipazione è la più grande riforma istituzionale che si possa fare per procedere concretamente verso una piena democrazia sociale. Aumentare a tutti i livelli il coinvolgimento dei lavoratori vuol dire organizzare il lavoro in maniera dinamica, condivisa, flessibile. Vuol dire aumentare la ricchezza creata e distribuirla in modo più equo, rendendo più pesanti le buste paga. Arginare le delocalizzazioni, frenare pirateria industriale e finanza speculativa. Più controllo sul rispetto delle procedure di sicurezza nelle linee produttive, nei cantieri, sui campi e nelle fabbriche. Nuovi stimoli a ricerca, innovazione, formazione continua dei lavoratori. Mettendo concretamente la persona al centro. E d’altra parte, nel mondo, le imprese con più partecipazione sono quelle che guadagnano di più e dove guadagnano di più anche i lavoratori. La partecipazione, quindi, è la chiave per unire in un nuovo rapporto lavoro e capitale, solidarietà e competitività, la persona con il proprio ecosistema lavorativo, l’azienda col proprio territorio, attraverso relazioni industriali innovative, libere, generative, capaci di produrre frutti a somma positiva per tutti».
Il segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani, ha sottolineato come sia stia vivendo «un cambiamento d’epoca che produrrà grandi innovazioni sul terreno economico e sociale. Le grandi banche stanno orientando il loro business verso la sostenibilità sociale, elemento oggi fondamentale per consolidare la fiducia della clientela e migliorare il proprio livello reputazionale. Qui si apre un grande spazio di azione per il sindacato. La Cisl ha presentato un progetto di legge di iniziativa popolare coerente con i suoi valori fondanti. Nel settore bancario, contraddistinto da un elevatissimo livello di sindacalizzazione, la partecipazione può trovare diverse forme di applicazione: dalla partecipazione agli utili all’azionariato diffuso fino alla partecipazione gestionale. Le banche possono perseguire la sostenibilità sociale solo cambiando il modello di relazione tra capitale e lavoro, innovandolo attraverso la partecipazione e mettendosi così al servizio della crescita del Paese».
Infine Mauro Magatti, sociologo ed economista dell’Università Cattolica di Milano, ha parlato della «partecipazione come fattore strategico e di indirizzo nel rapporto tra capitale e lavoro». Nelle dinamiche di cambiamento tecnologico e di sviluppo sostenibile si inseriscono poi le istanze dei giovani. Per Magatti siamo di fronte a una riedizione della discussione storica tra taylorismo e valorizzazione delle risorse umane: «La partecipazione potrebbe aiutare il Paese a trovare un indirizzo sulla strada da prendere nella gestione del capitale umano e della sostenibilità».
Lo speciale di Avvenire sull’Assemblea nazionale organizzativa First Cisl:
Qui altri contenuti multimediali dell’Assemblea nazionale organizzativa First Cisl